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Alberghi torinesi travolti dall’ondata covid che azzera il turismo: “Camere occupate al 10%”

“Gennaio e febbraio da zona rossa”

L’ondata covid sta stravolgendo tante, tantissime attività. Il mondo della scuola, dei trasporti, del turismo e del lavoro più in generale. Sul nostro territorio dopo l’allarme lanciato da Confesercenti è la volta di Federalberghi Torino che prevede due mesi (gennaio e febbraio) da ‘zona rossa’: "I tassi di occupazione per gennaio-febbraio potrebbero non superare il 10% come lo scorso anno. È assente il turismo straniero in montagna, in città alcuni alberghi e strutture ricettive verso la chiusura temporanea per contenere le perdite".

Secondo le prime stime di Federalberghi Torino il tasso di occupazione delle camere per gennaio e febbraio si attesterebbe sul 10% a causa del dilagare della variante Omicron e della rapida impennata dei contagi che, pure in assenza di restrizioni agli spostamenti, stanno determinando un effetto psicologico negativo per quanto riguarda il turismo. Un 'contagio' che potrebbe interessare anche marzo, a meno di una rapida inversione di tendenza nell’andamento della quarta ondata epidemica.

Possibile ‘Effetto lockdown’ 

Il settore turistico-ricettivo torinese rischia quindi di vivere un ‘effetto lockdown’ anche in assenza di misure restrittive da parte del Governo. Se le previsioni di Federalberghi Torino dovessero essere confermate dai consuntivi il rischio sarebbe quello di avere un primo trimestre 2022 uguale, se non addirittura peggiore, a quello dello scorso anno, tanto che alcuni hotel e strutture ricettive di Torino e cintura starebbero valutando chiusure temporanee per contenere le perdite e in attesa di un miglioramento.

In montagna, dopo un periodo festivo che ha fatto registrare numeri positivi al netto delle disdette dell’ultimo minuto, si guarda con preoccupazione ai prossimi mesi perché continuano a mancare all’appello i turisti stranieri che solitamente, nel periodo gennaio-marzo, trascorrevano le settimane bianche nelle Valli Olimpiche.

L’Associazione di categoria torna quindi a chiedere aiuti e sostegni per il comparto (proroga della cassa integrazione covid e della moratoria dei mutui/finanziamenti; credito imposta affitti e annullamento IMU; sgravi tributi locali come TARI e COSAP) in modo da garantire, ancora una volta, la sopravvivenza delle imprese e traghettare il settore verso una vera ripartenza.

Imprenditori stanchi e sfiduciati, Fabio Borio: "Interventi il prima possibile"

"Dopo due anni di lavoro a intermittenza gli imprenditori iniziano ad essere stanchi e sfiduciati, anche i più ottimisti hanno ormai perso le speranze in una ripartenza definitiva in tempi brevi, quest’anno i dati ci dicono nuovamente che potremmo essere costretti a fare i conti con un ulteriore calo del fatturato e di fatto siamo in una sorta di lockdown percepito pure in assenza di decisioni governative in tal senso – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino –. Non possiamo continuare così, nessun imprenditore può reggere i costi e le spese di un anno, che tra l’altro aumentano si veda il caro bollette, facendo unicamente affidamento sui fatturati di 3-4 mesi. Chiediamo allo Stato e agli enti locali di intervenire il prima possibile prevedendo concrete misure di sostegno e sgravi fiscali per alleggerire la pressione sulle aziende e garantire così la tenuta di un settore economico che vale 13 punti del PIL e dà lavoro a centinaia di migliaia di persone".

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