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Torre Pellice: concluso il Sinodo, rieletta moderatrice Maria Bonafede

Sono terminati ieri presso il Tempio valligiano i lavori cominciati domenica scorsa. La pastora rieletta moderatrice della Tavola Valdese per il suo settimo ed ultimo mandato

Si è concluso nella giornata di ieri il Sinodo delle Chiese valdesi e metodiste, in corso a Torre Pellice sin da domenica scorsa. L’ultimo punto trattato dai lavori, così come da programma, ha riguardato l’elezione del moderatore della Tavola Valdese: con ampia maggioranza la carica è stata confermata alla pastora Maria Bonafede, che dunque si appresta a svolgere il settimo ed ultimo anno del suo mandato, come previsto dal regolamento.

“Una chiesa che cambia vede la realtà di questa storica comunità di fede riformata - ha analizzato la stessa Bonafede a margine del Sinodo -. Il cambiamento è profondo e incide sensibilmente nella vita di chiese che ormai sono composte per una percentuale tra il 15 ed il 20% da immigrati e che crescono soprattutto nelle aree metropolitane. I cambiamenti possono fare paura e possono destare inquietudini e preoccupazioni. La paura di perdere la nostra identità, di scoprirci diversi da come per anni ci siamo descritti ed interpretati. Ma l'Evangelo a volte ci sorprende ed apre nuovi orizzonti, spazi di testimonianza impensati e forse imprevedibili”.

In particolar modo, poi, il Sinodo quest'anno ha posto l'accento sui diritti e ha approvato una serie di ordini del giorno su temi di stringente attualità. Uno su tutti, quello della dignità della persona in materia di bioetica. “Il Sinodo ha espresso un fermo parere contrario al testo di legge in discussione in Parlamento in materia di 'testamento biologico' - ha proseguito la pastora -, giudicandolo contrario all’autodeterminazione del cittadino ad esprimere le sue volontà. Riteniamo sia necessario distinguere la vita biologica dalla vita biografica: ciò che distingue la vita umana è l’insieme delle esperienze, delle relazioni con le altre persone, delle gioie, dei dolori, delle speranze nel futuro, delle attese, degli sforzi per rendere degna e umana la vita”.

Concludendo il suo messaggio di saluto al Sinodo, la Bonafede ha lanciato un forte appello al dialogo, anche con quanti non condividono alcune prese di posizione valdesi e metodiste. “Sbarrare i ponti della comunicazione e del dialogo, anche aspro, non è la soluzione - ha chiosato la pastora -. Non è il tempo di chiudere i ponti, semmai di costruirne e di aprirne. Viviamo in una società che si chiude, che si frammenta, che fatica a immaginare il suo futuro. La nostra Chiesa può dare una testimonianza diversa, di segno radicalmente opposto. L'incontro, il dialogo, l'apertura, l'accoglienza sono elementi fondamentali della nostra predicazione”.

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