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"Adesso pretendiamo giustizia. Bene l'impegno del ministro", le parole del superstite Thyssenkrupp

Antonio Boccuzzi quella maledetta notte tra il 5 e il 6 dicembre del 2007 c'era. Lui era dentro lo stabilimento Thyssenkrupp di corso Regina Margherita ed è stato l'unico a uscirne vivo. Da quel giorno il suo impegno per rendere i luoghi di lavoro più sicuri è stato tanto, anche all'interno del Parlamento italiano come deputato del Partito Democratico. 

A distanza di 11 anni da quella tragedia, oggi giovedì 6 novembre 2018, ha discusso parecchio con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Lo ha fatto a margine della cerimonia commemorativa in ricordo delle sette vittime di quel rogo: Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò e Giuseppe Demasi. 

"L'impegno che ha assunto il ministro della Giustizia è importante" - ha detto Boccuzzi - "È fondamentale che abbia ribadito che la giustizia deve essere compiuta e non data, e noi siamo qui a pretenderla. A due anni e mezzo di distanza da una sentenza definitiva, io sono convinto che questa pagina debba essere voltata". Il riferimento è ovviamente alla richiesta di giustizia che è stata avanzata nei confronti di quei manager che sono stati condannati definitivamente, ma in Germania non stanno scontando la pena

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