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Tra abusivismo e partitelle nei parchi il mondo dello sport è in ginocchio: "Fateci ripartire responsabilmente"

Ricca: "Nei parchi giocano perché il sindaco non controlla"

"Perché al parco si può giocare a calcio o a pallavolo e noi non possiamo riaprire i nostri impianti?", a domandarselo sono i tanti attori del mondo dello sport piemontese che questo pomeriggio, lunedì 6 luglio, si sono presentati davanti alla sede della Regione Piemonte per protestare.

A rispondere loro è stato un lapidario Fabrizio Ricca, assessore regionale allo sport: "Il sindaco evidentemente non controlla perché non si può giocare a calcio nemmeno al parco". Una risposta che però non può cancellare l'amaro di bocca che hanno questi cittadini: "Per noi è difficile accettare che nei parchi pubblici ci sia la libertà assoluta e i centri sportivi siano chiusi. È arrivato il momento di ripartire", spiega Gianluca Carcangiu dello CSEN Piemonte. 

A fare eco è Patrizia Alfano della UISP che spiega: "Noi abbiamo chiesto di aprire responsabilmente. Ormai è tutto aperto, non si ha neppure più la percezione della pandemia uscendo per strada. Molti affittano abusivamente i campi sportivi. È pieno di gente che si trova e fa queste attività perché non c'è un controllo e questo mette a rischio la salute dei cittadini". 

Da qui la richiesta alla Regione di assumersi la responsabilità di sbloccare l'apertura dei centri sportivi andando oltre le disposizioni del Governo: "Se c'è un problema di contagi lo si dica e si regolino altre attività, non solo la nostra. Perché le sale da ballo hanno aperto", conclude Patrizia Alfano. 

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