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Giovedì, 25 Aprile 2024

Pulizie scolastiche, i lavoratori in piazza: "160 euro al mese di stipendio e rischiamo di essere licenziati"

Sciopero nazionale del settore, a Torino presidio davanti la Prefettura

Tra i lavoratori e le lavoratrici che questa mattina - martedì 15 ottobre - si sono radunati davanti alla Prefettura di Torino ci sono persone che percepiscono uno stipendio mensile di soli 160 euro. "Ci chiedono di pulire in due ore e mezza dodici aule, sei bagni, due corridoi e un ufficio. Come si fa? Non possiamo fare la pipì, prendere un caffè oppure fare una pausa. Tutto questo per 160 euro al mese, questo ne guadagneremo 120 perché abbiamo saltato una settimana di scuola", racconta una donna che lavora per una scuola di Gurgliasco. 

Si tratta dei lavoratori e delle lavoratrici degli appalti storici della scuola che da oltre 20 anni si occupano di garantire la pulizia all'interno degli istituti scolastici. "Nel dicembre del 2018 la legge di stabilità stabilì che questi debbano essere internalizzati direttamente come collaboratori scolastici all'interno della scuola" - racconta Lorena Cardone della Filcams CGIL - "Peccato che le modalità di attuazione abbiano subito ritardi e che i decreti attuativi non siano stati emanati". 

Nessun ritardo invece nel mandare le lettere di licenziamento da parte delle cooperative per le quali lavorano. Al momento questi lavoratori sono dunque tra l'incudine e il martello, licenziamenti collettivi da parte dei loro attuali datori di lavoro e ritardi da parte della burocrazia per mettere in atto la tanto attesa internalizzazione. Non solo però, perché i numeri dell'internalizzazione prevedono in tutta italia assunzioni per 11.000 lavoratori a fronte degli attuali 16.000 lavoratori. Inoltre la legge di stabilità prevede requisiti specifici per l'internalizzazione: dieci anni di anzianità nelle scuole e almeno la terza media come licenza scolastica. In Piemonte in totale si parla di 600 lavoratori.

"In Piemonte e Torino la situazione è particolare. Qui, diversamente che da altre parti del territorio ci sono le cooperative sociali che impiegano lavoratori svantaggiati che al di fuori del circuito di questi appalti non ritroverebbero più collocazione. Siamo qui questa mattina anche per cercare garanzie per i lavoratori più deboli che sono quelli a cui teniamo maggiormente che non devono uscire dal mercato del lavoro" - spiega Olga Longo, segretaria Fisascat Cisl Torino. 

I sindacati quindi chiedono che l'internalizzazione avvenga nei tempi previsti, ma non solo perché a questo punto è necessario che lo Stato si faccia carico di istituire strumenti e di porre risorse per dare risposte occupazionali per tutti. 

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