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Scontri con la polizia al corteo dei ciclisti, tra i manifestanti esponenti dei centri sociali

Le immagini sono state caricate giovedì sera, 21 marzo, sui social network e il fattaccio era capitato da pochissimo tempo. 

Siamo in corso Vittorio Emanuele all'altezza con Re Umberto I. È in corso il corteo della Critical Mass, evento organizzato per protestare contro l'inquinamento urbano. I manifestanti, all'altezza del monumento di Umberto I decidono di bloccare il traffico. La polizia non ci sta e chiede i documenti, ma chi partecipa al corteo oppone resistenza. 

In questo momento si accendono gli animi e manifestanti e forze dell'ordine vengono a contatto. Sul posto, oltre a cittadini e manifestanti comuni ci sono anche esponenti dell'ex Asilo occupato, del centro sociale Barrocchio e del centro sociale Askatasuna e gli uomini della Digos. 

Tra questi ultimi da settimane ormai a Torino è in atto un braccio di ferro che nasce in seguito allo sgombero dell'asilo occupato di via Alessandria. Il bilancio finale sarà di quattro persone denunciate dalla Questura di Torino per resistenza a pubblico ufficiale e quindici persone identificate, tra loro tre donne con precedenti per resistenza, violenza, invasione di edifici e reati contro l'ordine pubblico. 

Pronta la reazione della politica torinese: "Quanto accaduto questa sera nel corso del critical mass in Corso Vittorio è sconcertante. Proviamo estrema preoccupazione per tutti quei cittadini che, intenti a pedalare in gruppo per incentivare l'uso della bicicletta e rendere la mobilità urbana più sostenibile, si sono trovati in un'escalation di tensione e violenza. Ribadiamo sempre che la legalità deve essere rispettata da tutti, ma la repressione ingiustificata che abbiamo visto questa sera non può che rendere doverosa una profonda riflessione sulla gestione dell'ordine pubblico attualmente presente nella città di Torino" - così Valentina Sganga, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Consiglio comunale di Torino.

Marco Grimaldi, consigliere regionale di Liberi e Uguali, su facebook commenta: “Una carica ingiustificata non è mai accettabile. E pensare che dopo “l’apericelere” di piazza Santa Giulia pensavo di aver già visto troppo. Quando si comincia a salire sui pullman con gli scudi, mettere i ragazzi fuori dalle scuole con la faccia al muro e caricare i ciclisti che fanno le “critical mass”, si entra davvero nella fase II. È tempo di darsi una regolata. La città e le sue istituzioni devono iniziare a dire basta. Torino non è questo”.

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