Il compito di Luciana Littizzetto per il prossimo Salone Internazionale del Libro di Torino è di quelli difficili. L'attrice è stata chiamata da Annalena Benini per curare la sezione della fiera dedicata alla 'leggerezza', uno spazio quotidiano durante il quale ogni giorno si terrà un incontro legato al sollievo, alla comicità e alla speranza. 

"Finalmente lavoro anche a Torino, oltre a Milano dove lavoro tantissimo da sempre e anche a Roma, quindi sono molto felice di questo", dice Littizzetto, "Quello di cui mi occupo da sempre è la leggerezza che non è intesa soltanto come comicità, ma come penne lievi che sanno raccontare la realtà, dare senso alle cose anche in profondità attraverso la leggerezza".

"Siamo in un tempo pesantissimo", continua, "Reduci dal covid che ci ha spianato e abbiamo tantissimo bisogno di respirare. Di senso di sollievo. Siamo abituati a pensare che la leggerezza sia stupidità e cretineria, non è così perché nella leggerezza c'è tanto senso. Siamo abituati a pensare che i film da 500 pagine e i libri di tre ore siano quelli che ci raccontano bene la vita, ma non è scontato". 
 
"Cercherò di raccogliere tutto quello che riguarda il pensiero leggero, che ci porta avanti, un po' di speranza che ultimamente viene a mancare", conclude, "Nei nostri libri e film non ci sono finali, il lieto fine non sappiamo più cosa sia e quando devono finire una storia lasciano il finale aperto, lasciando a noi questa responsabilità. Cercherò di fare come fanno gli astronauti quando sono chiusi nella navicella e hanno una crisi d'ansia: muovere le dita del piede per riuscire a togliere l'ansia. Cercherò di fare una sezione dove si cercherà di muovere fortemente le dita dei piedi".