La riqualificazione di Torino la sceglie il cittadino: i cambiamenti del campo da basket e dell'ex mensa scolastica
Presentati i risultati del progetto Co-City
Sono cittadini che amano il proprio territorio e che hanno messo a disposizione le proprie idee. È questo l'ingrediente segreto che ha permesso al progetto Co-City di attecchire anche a Torino. Un'iniziativa finanziata dall'Unione Europea che sta permettendo di lanciare oltre 50 progetti di riqualificazione urbana su tutto il territorio torinese. In totale sono stati investiti 5 milioni di euro.
"Il tema vero è che ci sono dei cittadini innamorati della propria città, del proprio territorio e del proprio quartiere che hanno finalmente avuto la possibilità di prendersene cura", commenta Marco Giusta, assessore alle Periferie e ai Beni comuni del Comune di Torino, e a vedere dall'entusiasmo con il quale i promotori dei progetti ne parlano sembra avere proprio ragione.
Gioia Raro per esempio è una delle rappresentanti del tavolo di associazioni e comitati che a Falchera ha promosso il patto di collaborazione tra cittadini e amministrazione "Falklab alla seconda". In questo caso per esempio si sta cercando di dare un nuovo slancio a una ex mensa scolastica trasformandola in un luogo di aggregazione per giovani e famiglie.
In corso Taranto invece un gruppo di ragazzi appassionati di basket si sono presi in carico la cura e manutenzione di un vecchio campetto che adesso è stato valorizzato diventando così un punto di ritrovo: "La bellezza di questi progetti nasce dal fatto che sono stati spontanei. Erano nell'animo dei cittadini e si sono potuti concretizzare. Questo campetto era molto amata e la riqualificazione lo ha trasformato in un luogo ancora più frequentato e bene. Dove ci sono ragazzi che fanno sport non c'è delinquenza e insicurezza".
Amin Barraz ha 24 anni ed è uno dei ragazzi che ha voluto riqualificare il campo di corso Taranto: "Per noi è importante questo luogo e lo dimostra il fatto che qua a commemorare la morte di Kobe Bryant c'erano 60 persone. Cosa che due anni fa era impensabile perché il campetto non era vissuto così bene come adesso".