rotate-mobile

Taglio allo stipendio e meno diritti: i dipendenti del Museo dell'Automobile scendono in piazza

In gioco ci sono i loro diritti e non hanno alcuna intenzione di perderli. Sono i lavoratori del Museo dell'Automobile di Torino che questa mattina - lunedì 15 aprile - si sono riuniti davanti al Comune di Torino per protestare contro le nuove condizioni contrattuali davanti alle quali si potrebbero trovare. 

Nel 2016 venne indetta una nuova gara di appalto senza clausola sociale per l'assegnazione dei servizi che loro svolgono. Sono addetti sala del museo che fanno servizi di accoglienza e cassa.

Nell’imminente cambio di appalto, oltre a passare sotto un nuovo datore di lavoro, questi dipendenti (per lo più giovani diplomati e laureati, con conoscenza di due lingue straniere, come richiesto dallo stesso capitolato d’appalto) attualmente inquadrati nel Contratto Nazionale di Lavoro Multiservizi, rischiano di vedersi trasformare il proprio contratto in uno con minori garanzie quale quello dei Servizi Fiduciari, concepito per chi svolge servizi di sola guardianìa non armata. Per loro l'incertezza: il mancato rinnovo del contratto oppure un contratto privo di alcuni diritti come il pagamento della mutua nei primi tre giorni di malattia e il taglio di 2 o 3 euro del compenso orario. 

“E’ inverosimile che in una Metropoli europea quale è Torino – dichiara Ivano Franco, della Filcams Cgil – che ambisce ad essere una delle capitali culturali internazionali, si permetta di inquadrare dei giovani qualificati che lavorano nei nostri Musei con contratti che di qualificante non hanno nulla. Pensiamo – prosegue il sindacalista – che le istituzioni torinesi non possano avallare scelte che, mentre si punta a qualificare l’immagine culturale cittadina, vadano a discapito della dignità, dei diritti e del taglio del costo del lavoro a danno di giovani lavoratori, a cui poi si chiedono competenze e qualità nel servizio”.

Questa mattina sono stati auditi in Comune e hanno chiesto un contratto adeguato alla professionalità con stessi livelli e importo salariale. 

Intanto il board del Museo dell'Automobile ha ribadito il fermo supporto al gruppo dei lavoratori affinché i loro contratti possano essere tutti confermati dal nuovo appaltatore. Poi in una nota dallo stesso museo fanno sapere che: "A seguito del dispositivo di sentenza del TAR Piemonte del 27 marzo scorso, che ha confermato la legittimità dell’aggiudicazione disposta dal Museo, l’ATI tra Società Cooperativa Cultura e Rear Società Cooperativa è attualmente in fase di costituzione ed è imminente la stipulazione del contratto, per poi procedere all’assunzione dei lavoratori attualmente impiegati dalla Cooperativa Socioculturale. Il Presidente Benedetto Camerana, il direttore Mariella Mengozzi e il board amministrativo del MAUTO, che hanno seguito con impegno tutte le fasi che hanno portato alla nomina del nuovo appaltatore, tengono a riaffermare il proprio ruolo propositivo e di controllo soprattutto in questa fase di transizione, per assicurare ai lavoratori le migliori condizioni di passaggio in organico al nuovo appaltatore. L’obiettivo è insediare la nuova gestione del servizio a partire dal 1 maggio".

Video popolari

Taglio allo stipendio e meno diritti: i dipendenti del Museo dell'Automobile scendono in piazza

TorinoToday è in caricamento