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In stato vegetativo dopo un incidente, il Comune non vuol pagare e la famiglia è sul lastrico

È la sera del 20 marzo 2015, Massimiliano Riccialdi è a Roma ed è a bordo della propria motocicletta che sta andando da un amico. Secondo quello che racconteranno i tre testimoni che hanno visto il fatto, non sta andando veloce; la conferma anche dalle parole del perito che verrà incaricato dalla famiglia di ricostruire i fatti. L'incidente: la ruota della motocicletta del ragazzo sbatte contro un tombino montato al rovescio che lo farà cadere fiondandolo di lato, dove concluderà la sua corsa sbattendo la fronte contro un palo dell'energia elettrica in cemento. Subito i soccorsi, poi tre interventi, quattro mesi di coma, un anno in una unità transitoria per il risveglio e poi la riabilitazione a Torino presso il centro Puzzle. 

Il 12 luglio a Roma ci sarà la prima udienza di quello che potrebbe essere un lungo processo che vede contrapposta la famiglia del ragazzo e l'assicurazione del Comune che non accetta la versione che è stata verbalizzata dai vigili urbani della Capitale. Lungo tutto questo tempo il dramma di una famiglia che ha dato fondo alle proprie risorse per rimanere aggrappata alla speranza di poter dare un futuro decente al proprio figlio e a chi dovrà sostenerlo negli anni a venire. 

Claudio Riccialdi con tutta la propria famiglia ha lasciato la Capitale per venire a Torino dove ha trovato il Centro Puzzle che per tre ore al giorno si occupa della riabilitazione del figlio. Sono pochi però i soldi che hanno a disposizione, solo quelli dell'aspettativa retribuita dell'uomo che finirà a metà ottobre. Come presto terminerà anche il progetto grazie al quale Massimiliano può usufruire dei servizi del Centro Puzzle, struttura che, a sua volta, a fine anno rischia di vedere tagliate le risorse pubbliche delle quali usufruisce. Insomma un triste puzzle fatto di sfortuna, coincidenze, irresponsabilità istituzionali e poche risorse. 

Il 9 giugno una manifestazione a Roma per ricordare alla città e alla cittadinanza un dramma, quello di un ragazzo prima di tutto, che sarebbe potuto essere più leggero con il sostegno delle Istituzioni. 

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