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TAV, l'appello a Salvini dalla piazza: "Deve decidere, è al Governo"

Sono nuovamente riuscite nell'impresa. Le sette madamine torinesi sono state in grado di riempire ancora una volta - dopo la prima manifestazione del 10 novembre scorso - piazza Castello a Torino e lo hanno fatto per ribadire che il Governo si deve sbrigare a dare una risposta sul futuro dell'opera

In piazza c'erano tutti. Cittadini sì, ma anche moltissimi esponenti politici di primo piano. Il più atteso era Riccardo Molinari, capogruppo della Lega e segretario regionale del partito in Piemonte, che ha ribadito il sostegno di Salvini all'opera. Per i leghisti se il risultato dell'analisi costi-benefici dovesse indicare uno stop all'opera allora si dovrebbe chiedere il parere dei cittadini con un referendum. 

Referendum che però non è necessario per le opposizioni. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha ribadito che la politica deve scegliere e lo stesso ha fatto Maurizio Martina, ex segretario del PD e candidato alla prossima segreteria nazionale: "Quando si Governa non ci si può comportare come un cittadino comune. Devono avere l'onestà di dire parole chiare. Devono dire Sì alla TAV e non forse". 

"Noi chiediamo a Salvini di dire Sì a piazza Castello e Sì TAV a Palazzo Chigi" - ha dichiarato Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato. In piazza anche Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte: "A questo punto tocca al governo decidere e in fretta, senza menare ancora il can per l’aia, perché ci sono tutte le condizioni per farlo. La Lega, che ha partecipato alla manifestazione con illustri esponenti, è forza centrale di governo, si assuma la responsabilità di far decidere in fretta. Non può scendere in piazza a Torino e fare melina a Roma, la sua partecipazione alla manifestazione apparirebbe solo come un banale sotterfugio per non perdere consensi".

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