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Venerdì, 19 Aprile 2024

Mille giochi per i bimbi ricoverati in ospedale, l'ultimo omaggio al piccolo Lorenzo

Morto a causa di un brutto male

È una di quelle storie che quando le ascolti ti stringe il cuore, ti riempie di dolore, ma ti lascia anche un briciolo di speranza. Il dolore è dato dalla tragedia che una famiglia e una intera comunità hanno dovuto affrontare; la speranza invece è il frutto della gara di solidarietà che è nata dopo il dramma. 

Il dramma è quello di una madre, Domenica Schettino, che un mese fa ha perso il proprio figlio, Lorenzo, stroncato da un brutto male. In soli sei mesi la malattia si è portata via il bambino. Un dolore enorme e difficile anche solo da immaginare. Domenica ha passato lunghi e interminabili giorni in ospedale al fianco di suo figlio e li ha compreso che un bambino quando è in ospedale ha il desiderio comunque di giocare.

Così quando Roberta Pane, una commessa di Chivasso, le ha chiesto cosa potesse fare per lei, Domenica ha manifestato il desiderio di portare qualche giocattolo ai bimbi del Regina Margherita. Roberta la sera stessa ha lanciato l'appello con un post su facebook e da quel momento la solidarietà l'ha travolta. 

C'è commozione nella donna quando racconta che in meno di un mese sono stati donati dai cittadini di Chivasso - ma non solo - quasi mille giocattoli da distribuire ai bambini che si trovano in ospedale. "Io pensavo di ricevere tanti giocattoli quanti ne potesse contenere il bagagliaio della mia automobile e invece...". 

E invece arrivano tantissimi giocattoli e libri da donare ai bambini ricoverati nei reparti di pediatria degli ospedali dell’Asl TO4 (Chivasso, Ivrea e Ciriè) e dell’Asl TO3 (Pinerolo e Rivoli). A gestire la raccolta, l’onlus Hope Running di Chivasso

“Purtroppo io ho avuto la sfortuna di provare il sentimento più brutto che un genitore può provare - racconta Domenica Schettino, mamma del piccolo Lorenzo - Nei mesi trascorsi in ospedale, ho toccato con mano cosa significa vivere in un inferno. Per quanto gli ospedali possano essere accoglienti e ospitali, ho visto bambini perdere la voglia di giocare e genitori con il panico dipinto negli occhi. Roberta Pane, dopo aver ascoltato la mia storia, mi ha chiesto se c’era qualcosa che poteva fare per me. Ho subito pensato che mi avrebbe fatto piacere strappare ai bambini ricoverati e alle loro famiglie un sorriso, almeno per due minuti. Così ho detto che sarebbe stato bello portare dei giochi o dei libri durante il periodo di Natale”.

Domenica Schettino non immagiva che i giochi raccolti sarebbero stati così tanti. “Per me e per il mio bambino non si può fare più nulla, ma spero che questa iniziativa serva a portare un momento di spensieratezza a tutte le altre famiglie che sono costrette a passare quello che ho vissuto io”.

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