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Cassa integrazione, Cirio: "Non è più accettabile che decine di migliaia di lavoratori non l'abbiano ancora ricevuta"

"Lecita la manifestazione del centrodestra"

Per poter ripartire il Piemonte ha bisogno che il Governo mantenga la parola data, questo vale soprattutto per lo stanziamento della cassa integrazione in deroga. Ne è convinto Alberto Cirio, il presidente della Regione Piemonte, che su questo punto è categorico. 

"Non è più accettabile che decine di migliaia di lavoratori piemontesi non abbiano ancora ricevuto la cassa integrazione in deroga", spiega Cirio, "Ormai le pratiche regionali sono state espletate tutte e non possiamo avere famiglie piemontesi che da quasi tre mesi non vedono l'accredito del loro stipendio. I soldi non basta scriverli nei decreti, valgono quando arrivano nelle tasche dei cittadini". 

Nei prossimi giorni il presidente della Regione dovrebbe incontrarsi con la sindaca di Torino per discutere di come fare ripartire la città dopo tre mesi di stop: "Qua possiamo ripartire. Oggi c'è stata una guerra e speriamo di essere nel dopo guerra del Covid. Dobbiamo ripartire attraverso città vive e questo è il motivo per cui ho chiesto espressamente che il Salone del Libro si rifacesse in autunno con una modalità che coinvolga anche le librerie e la città", dice Cirio che poi spiega anche che è necessario sburocratizzare i processi. 

"Abbiamo il problema di dover avere procedure speciali come quelle del Ponte Morandi. Se avessimo seguito le procedure ordinarie non avremmo visto un ponte realizzato in un anno. Il modello Morandi lo dobbiamo applicare alla TAV, alle opere di compensazione della TAV, alla Asti-Cuneo, alla pedemontana di Biella, alla Novara-Vercelli. Dobbiamo usare queste procedure perché altrimenti si rischia di non uscirne", spiega il governatore piemontese. 

Che poi fa un cenno anche alla manifestazione del centrodestra di oggi, martedì 2 giugno: "È opportuno scendere in piazza quando si tutelano i cittadini. La manifestazione del centrodestra vuole richiamare il Governo alle sue responsabilità nei confronti dei cittadini e credo che faccia parte della democrazia poterlo fare. Se vi parlo di cassa integrazione credo che se a tre mesi non sia ancora stata pagata alle famiglie questo è un esempio del fatto che si deve riuscire a fare di più". 

Infine il tema scuola, anche questo aspetto caldo e discusso: "Mi auguro che il Governo e il ministro dell'Istruzione abbiano la determinazione a fare ripartire la scuola come lo hanno fatto con la Serie A. I bambini a casa sono un doppio problema, per prima cosa a loro mancheranno sei mesi di istruzione e in secondo luogo è una difficoltà per le famiglie perché ci si è preoccupati di mandare le persone al lavoro, ma non si è pensato a chi guarda i loro figli", conclude Cirio. 

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