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L’autostrada Torino-Aosta non chiude: "La Valle d'Aosta non è più tagliata fuori"

È stato trovato un compromesso in attesa che il ministero dei trasporti faccia il collaudo delle nuove infrastrutture

Alla fine è stato trovato un compromesso e l'autostrada Torino-Aosta, nel tratto tra Scarmagno e Ivrea, non verrà chiusa. La decisione dopo una riunione in Prefettura a Torino durata quasi tre ore alla quale hanno partecipato oltre alle istituzioni, alla polizia stradale, ai vigili del fuoco, anche i vertici di Ativa. 

È stato proprio l'amministratore delegato, Luigi Cresta, all'uscita dalla Prefettura a confermare quanto aveva anticipato la Regione Piemonte con una nota stampa: "Si è deciso di tenere aperto lo svincolo allo stato attuale, non con le due corsie come il progetto prevede, come è stato realizzato e come il ponte è già stato realizzato. Si rimane alle stesse condizioni attuali. Chi arriva da Santhià che deve andare a Torino va a Ivrea e torna indietro e così via", spiega Cresta. 

"Il ministero ha detto che va bene così. Si rimane sotto lo stesso tipo di viabilità attuale e poi vedranno i progetti. L'apertura è sempre sotto nostra responsabilità. L'opera è fatta e finita, ci sono tutti i collaudi, c'è tutto", continua Cresta, "Per il momento passano a una sola corsia, pur essendo tutto ultimato e i camion potranno passare tranquillamente. La Valle d'Aosta non è più tagliata fuori". 

Le reazioni

"Abbiamo chiesto a gran voce e ottenuto che il vertice di questa mattina in Prefettura si chiudesse con una soluzione e questa soluzione è arrivata", hanno dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore ai Trasporti, Marco Gabusi, "Abbiamo chiesto che non si entrasse nel merito della vicenda amministrativa tra la società concessionaria e il ministero che verrà approfondita nelle sedi adeguate. L’autostrada Torino-Aosta quindi non chiude e continuerà ad essere gestita nella modalità attuale, senza ulteriori penalizzazioni per l’utenza. Abbiamo difeso le ragioni dei nostri cittadini e del nostro sistema economico che non avrebbero compreso e non potevano accettare l’interruzione di un collegamento per una vertenza burocratica. Abbiamo chiesto e ottenuto che sia tutelata l’utenza. Ringrazio la Prefettura e la disponibilità di Ministero e di Ativa, che pur senza fare passi indietro rispetto alla vicenda complessiva, hanno compreso l’esigenza di non chiudere la tratta, con un provvedimento incomprensibile che avrebbe penalizzato cittadini e imprese".

"La Città metropolitana è a fianco degli utenti e degli amministratori locali molto preoccupati per la situazione in atto", commenta il vicesindaco di Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo, "e ci siamo attivati per scongiurare una decisione che avrebbe fortemente penalizzato il territorio. Ativa e il Ministero sanno di dover risolvere il contenzioso senza ripercussioni sul traffico e fin d'ora la Città metropolitana li ringrazia per l'impegno che hanno assicurato. Vigileremo perchè la complessa vicenda si concluda senza ripercussioni sull'utenza". 

Le precisazioni di Ativa

In merito all'accordo raggiunto, in una nota, Ativa precisa: "che le tratte autostradali coinvolte erano già percorribili da mesi in situazione di cantiere, cioè su una sola corsia per senso di marcia. Ativa aveva deciso, pur senza approvazione del progetto dal punto di vista amministrativo e assumendosene le responsabilità, di permettere la completa fruizione dell’opera, aprendo in via definitiva e consentendo il traffico completo di tutti i mezzi, senza limitazioni di massa, con la massima fluidità e nella massima sicurezza. La diffida è arrivata dopo il collaudo dello svincolo di Pavone, del ponte Chiusella e del cavalcavia di intersezione, il cui progetto esecutivo è stato presentato al Mit a fine 2020, ma ad oggi non approvato. Il ponte sul torrente Chiusella è stato costruito da Ativa in sostituzione di quello esistente che non aveva più le caratteristiche di sicurezza previste dalla normativa e dagli standard sia idraulici sia dalle più recenti norme tecniche delle costruzioni".

Il compromesso è stato raggiunto in quanto "i rappresentanti del Mit hanno precisato, fornendo un’interpretazione autentica, che il provvedimento di diffida non interferisce con l’attuale situazione di cantiere sulla tratta autostradale in questione che consente parzialmente il transito ai veicoli in entrambe le direzioni e con le attuali limitazioni. Ativa ha preso atto di quanto dichiarato, prevedendo il mantenimento dell’attuale situazione, nell’interesse del territorio; ovviamente la completa apertura delle opere in questione permetterebbe un traffico molto più fluido da e per la Valle d’Aosta e i trafori internazionali del Monte Bianco e del Gran San Bernardo".

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