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Aerospazio, sfuma la missione su Marte: il futuro sono le auto volanti e i drone taxi

In Piemonte l'aerospazio ha 20.000 addetti

Era il 1979 quando un imprenditore decise di puntare su Torino per aprire la prima fabbrica italiana di auto volanti. A raccontarlo è Fulvia Quagliotti, presidente del Distretto Aerospaziale del Piemonte, durante la presentazione di A&T Automation & Testing, la fiera dedicata a innovazione, tecnologie, affidabilità e competenze 4.0. 

Se però nel 1979 la possibilità di vedere automobili volare nel cielo era solo una suggestione da genere Urania, i libri cult dedicati alla fantascienza che vengono ancora oggi venduti in edicola, ai giorni nostri stanno progressivamente diventando una realtà. E a spingere il settore aerospaziale piemontese a investire ancora di più in quel settore potrebbe essere anche la guerra in Ucraina. 

Il conflitto bellico infatti in qualche modo ha frenato il comparto aerospaziale piemontese che era coinvolto nel programma europeo e russo che prevedeva una missione su Marte nel 2022. "Alenia ha realizzato il robot ed era tutto pronto. Doveva essere spedito in Russia e dovevano venire gli Antonov a caricarlo, ma in questo momento tutto è sospeso", racconta Quagliotti. 

"Ho parlato con le nostre piccole aziende del settore e quelle che avevano collaborazioni con la Russia hanno dovuto sospendere le lavorazioni; su di loro però gravita un altro problema, quello di approvigionamento delle matarie prime per i prezzi che sono aumentati. In questo momento non è facile procedere con lo stesso ritmo di qualche mese fa", continua Quagliotti. Dunque cosa fare? 

La soluzione può essere trovata nell'integrazione del settore guardando a un nuovo mercato, ovvero all'advanced mobility e all'air mobility che potrebbero essere impiegate in campi come l'agricoltura, il controllo del territorio e la protezione civile. 

"Noi abbiamo un tessuto industriale composto da fornitori che erano di FIAT e oggi lo sono di Stellantis che hanno esperienza sull'autonomia dei veicoli e questo che sia su una piattaforma volante o sul suolo non cambia come concetto", spiega Quagliotti, "una collaborazione anche nella parte più costruttiva di quelle che saranno le piattaforme che voleranno". 

Un primo esempio potrebbero essere proprio gli aerotaxi, droni utilizzati per il trasporto di merci. "Ci sono già nostre aziende che arrivano dall'automovite e stanno lavorando nel settore delle piattaforme volanti". In Piemonte le aziende che lavorano in aerospazio sono 350 circa, hanno 20.000 addetti e nel 2020 hanno fatturato 7 miliardi di euro. Anche per queste realtà si sta pensando alla Città dell’aerospazio che dovrebbe sorgere nei vecchi stabilimenti Alenia. Verranno riqualificati tramite dodici progetti di ricerca. Li potranno insediarsi anche le sedi di startup e piccole e medie imprese.

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