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Gara di solidarietà per adottare Giovannino, il bimbo abbandonato perché malato: video

Tante le richieste di poterlo adottare o prendere in affidamento

Quella di Giovannino, il bimbo che da mesi è stato abbandonato presso il reparto di Terapia Intensiva neonatale dell'ospedale Sant'Anna di Torino, è una storia che sta facendo commuovere i tanti. Il bimbo, che ha 4 mesi di età, è nato con una malattia rarissima che ha un bambino ogni milione di bimbi nati. "Si tratta di una malattia della cute che si chiama Ittiosi Arlecchino ed è molto grave e può essere mortale nelle prime settimane di vita", spiega il dottor Daniele Farina, direttore del reparto di Terapia Intensiva neonatale. 

"Richiede tantissime cure, per certi versi banali. Deve essere incremato, oliato e curato per peremttere alla sua cute per essere il più normale possibile. Adesso lui è un bimbo normale, sveglio, che sorride, che vuole essere preso in braccio. Gli piace ascoltare le storie e la musica. È un po' la mascotte del reparto. Ha 40 mamme e 10 papà, che sono tutti coloro che lavorano qui" - continua il dottor Daniele Farina, direttore del reparto di Terapia Intensiva neonatale. 

"Speriamo che finalmente si riesca a trovare una famiglia o affidataria o addirittura in adozione. Non è facile perché impegnativo e quindi non si può pensare di darlo facilmente. Questa mattina - 6 novembre - in reparto sono arrivate una decina di proposte di adozione e speriamo che questo aiuti i servizi sociali del Comune a trovargli una famiglia" - conclude il dottor Daniele Farina, direttore del reparto di Terapia Intensiva neonatale. 

Il Cottolengo pronto ad accogliere Giovannino. Cirio: "Grazie padre Carmine. La Regione sarà al vostro fianco. Giovannino, il Piemonte è con te"

La Piccola Casa si dichiara disponibile ad accogliere Giovannino, un bambino nato con una  malattia rara che attualmente vive presso l’Ospedale Sant’Anna di Torino. Tutto il personale da tempo sogna per lui una vera casa dove possa sentirsi accolto e protetto. Qui di seguito pubblichiamo la lettera con cui Padre Carmine Arice, rivolgendosi  direttamente al piccolo Giovannino, offre la possibilità di esaudire il sogno di una casa anche per lui.

Caro Giovannino,

                quando questa mattina abbiamo letto la tua storia, così breve ma già così importante, ci è venuto subito, nel cuore il desiderio di accoglierti tra noi. Sai, don Giuseppe Cottolengo ha voluto una casa proprio per quanti fanno fatica a trovarne una perché la loro situazione di vita o di salute era particolarmente difficile. E così vogliamo continuare a fare anche noi.

                Sai, alcuni pensano ancora a casa nostra come un luogo dove abita gente che è bene non mostrare in giro, o che è segregata  chissà in che modo. In realtà, sempre di più la Piccola Casa che, se sarà necessario, è disposta ad essere la tua casa, sta modulando risposte diverse a domande diverse. C’è chi ha bisogno di una struttura sanitaria, chi ha bisogno di una casa di cura o di assistenza perché non autosufficiente, chi di una scuola, chi di una casa famiglia, chi di una comunità di accoglienza …!

                Anche per te, caro Giovannino, vorremmo pensare un’accoglienza degna del valore infinito della tua esistenza, con tutto ciò che sarà necessario e nelle modalità che richiede una situazione così particolare come la tua: insomma una casa con persone che ti vogliono bene e si prendono cura di te fino a quando sarà necessario.

Se poi ci sarà una famiglia, con un papà e una mamma che vorranno essere tuoi genitori, saremo contenti di affidarti a loro. Quello che ci preme dirti ora, e che questa mattina con Madre Elda e Fratel Giuseppe abbiamo subito pensato, è che tu una casa ce l’hai: la nostra casa è la tua casa! E siamo certi che la Divina Provvidenza, in sinergia con le istituzioni che vorranno aiutarci, non mancherà di dare tutto il necessario.

Ti abbracciamo con tutto il cuore.

A nome di tutta la Piccola Casa della Divina Provvidenza

Padre Carmine Arice (Padre generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza)

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