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Venerdì, 19 Aprile 2024

430 lavoratori in lacrime davanti alla Regione: tra 21 giorni potrebbero essere licenziati

Senza una trattativa i lavoratori della Mahle dal 7 febbraio saranno disoccupati

Sono 430 i lavoratori della Mahle che rischiano di perdere il proprio lavoro il 7 febbraio prossimo. Uomini e donne che oggi, venerdì 17 gennaio, si sono presentati davanti alla Regione Piemonte per ribadire che non si può più attendere. 

Apprensione, preoccupazione per il proprio futuro, paura. Tra loro c'è anche chi non riesce a trattenere le lacrime: "La nostra è una situazione tremenda e generale. In tutto il Piemonte ci sono tante aziende che si trovano in questa situazione. C'è un progetto politico di deinstrializzazioni", racconta una lavoratrice.

La Mahle in Piemonte ha due stabilimenti, uno a La Loggia e uno a Saluzzo. "La Mahle ha 14 miliardi di fatturato con 160 aziende, di lavoro ne ha. Qua fanno macelleria sociale. Anzi le dirò di più, stanno aprendo uno stabilimento a Parma dove investono 10 milioni di euro", racconta un altro lavoratore. 

L'accusa che sindacati e lavoratori fanno è chiara: "Il nostro prodotto viene trasferito in Polonia dove costa meno. La professionalità viene in secondo piano. Solo i soldi contano". Un piccolo spiraglio però sembra essersi aperto dopo l'incontro di una delegazione sindacale con il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio

Dovrebbe essere convocato per il 29 gennaio, una settimana prima della chiusura, un tavolo presso il ministero dello Sviluppo Economico. Intanto si sta anche cercando di capire se potrebbero esserci nuove realtà aziendali interessati a rilevare l'azienda: "Abbiamo chiesto alla Regione di essere da supporto con il lavoro e i sindacati. Noi siamo per il ritiro dei licenziamenti e per l'individuazione di soluzioni alternative per i due stabilimenti. I risultati però si vedono quando portiamo a casa qualcosa". 

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