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Juventus, "Re Artù" Vidal è il simbolo della stagione super: qualità e quantità

Per lo sprint scudetto Conte può contare anche su un Fabio Quagliarella caricatissimo, che dopo il gol al Napoli in campionato punta alla convocazione per gli Europei di giugno: "La speranza c'è"

E' arrivato senza essere considerato un fenomeno, ma "soltanto" un ottimo jolly di centrocampo. Ci ha messo pochissimo però a conquistare allenatore, compagni e tifosi: Arturo Vidal si è ritagliato un posto da assoluto protagonista nella Juventus 2011-2012. Il sogno continua, come prima e più di prima. Lo scudetto ora è a due punti, due passi da compiere in otto giornate. La Juve ci crede. "Dobbiamo rimanere aggrappati fino alla fine, senza fare tabelle, non possiamo permetterci di farlo. Bisogna ragionare partita dopo partita: perché il Milan può perdere, vincere o pareggiare ma noi dobbiamo sempre vincere" riassume Fabio Quagliarella, autore del terzo gol che ha messo il sigillo sulla vittoria sul Napoli.

La Juve ci crede a questa rincorsa al Milan e non molla, a immagine e somiglianza del suo guerriero principe, Arturo Vidal. Il cileno incarna in pieno le caratteristiche del gruppo guidato da Antonio Conte. Un giocatore che non arretra di un centimetro, che combatte per novanta minuti, che unisce la fisicità prorompente alla qualità. Come i compagni ha vissuto un periodo di appannamento a febbraio; da un mese è tornato sui livelli altissimi della prima parte di stagione. Ieri la partita-simbolo: una infinità di recuperi e contrasti vinti in mezzo al campo, più la perla della rete del raddoppio (la quarta stagionale), un autentico capolavoro. Vidal, più Pirlo e Marchisio: ecco l'architrave bianconero.

Ma i meriti vanno suddivisi tra i reparti. Finita spesso ne mirino dei critici, la difesa bianconera si è rivelata super affidabile. La stessa difesa che lo scorso anno, praticamente identica negli interpreti, aveva subito 47 reti (ben 56 nel 2009-10), oggi è la migliore della serie A con soli 17 gol al passivo. Bisogna tornare indietro di trent'anni negli almanacchi, fino alla stagione 1981-82, per trovare una performance migliore dopo 30 giornate: allora furono 14 le reti subite. La quota attuale era già stato raggiunto nel 1985-86 e nel 1999-2000. Un record dopo l'altro, dunque, per la Juve imbattuta da 30 giornate (più 4 di coppa Italia).

"Ho portato la mia idea di difesa che si sposa alla perfezione con le caratteristiche dei miei calciatori" rileva Conte. Un'idea che il tecnico ha esplicato in due modi: con una linea a quattro (da inizio stagione) e, nel corso dell'anno, con una linea a tre con Chiellini, Barzagli e Bonucci. "Sapevamo di non poter concedere al Napoli spazio in contropiede. Difensori e centrocampisti hanno fatto veramente una partita superlativa" commenta Quagliarella che, con la rete del 3-0, ha ribadito nel migliore dei modi la sua candidatura per un posto da titolare nell'attacco bianconero. "Se giocassi di più sarebbe meglio, ma va bene così - sorride Fabio -. So della condizione che ho vissuto dopo l'infortunio e il lungo recupero a cui mi sono sottoposto. Quello che uno può fare in questi casi è allenarsi e sfruttare il momento in cui viene chiamato in causa. E poi Conte ci tiene sempre tutti sulla corda, ci fa rendere al massimo considerandoci tutti al top quindi è impossibile lamentarsi. Gli Europei? Sicuramente la speranza c'é sempre...". Quagliarella può diventare un fattore importante nelle ultime otto partite. Per concretizzare il sogno della rimonta scudetto cui nessuno alla Juve vuole rinunciare. (ANSA)
 

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