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Giovedì, 25 Aprile 2024
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#Hi5tory Juve, lo scudetto della rimonta da Sassuolo a Firenze

Lo scudetto forse più bello perché arrivato dopo una rimonta senza precedenti. Allegri: "Si cresce solo tra le difficoltà, sono ancora più orgoglioso". Buffon non si accontenta "Stagione irripetibile, ma voglio vincere anche le ultime tre partite"

Di lunedì pomeriggio, in un giorno festivo con i torinesi al primo ponte al mare e la squadra a Vinovo, dopo aver giocato ieri sera. Uno scudetto che arriva dopo altri quattro scudetti, dopo un'eliminazione agli ottavi di finale quando i quarti erano a un passo e l'amarezza della finale 2015 ancora non era del tutto smaltita. Uno scudetto in cui non sono mancate le polemiche e le accuse, le solite accuse di chi dice che la Juve “ruba”, che gli episodi arbitrali dubbi sono sempre a favore e quelli a sfavore sono invece giusti e meritati, oltre che subito dimenticati.

Eppure forse questo è lo scudetto più bello di tutti e cinque. Anche più del primo post Calciopoli, anche più di quello dell'anno scorso condito da una coppa Italia e una Champions sfumata contro il Barça.

Perché questo quinto scudetto consecutivo è arrivato non solo tra le sterili polemiche di chi sta dietro, ma soprattutto dopo dieci giornate quasi interamente regalate agli avversari. 12 punti dopo le prime 10 giornate, e poi 24 vittorie e un pareggio per passare dalla zona retrocessione al quinto scudetto vinto con tre giornate di anticipo. Per passare dalle sentenze di chi parlava di Juve che al massimo poteva lottare per un posto tra le prime 3, in zona Champions League, a un tricolore che non ammette più contestazioni.

#Hi5tory è l'hashtag ufficiale scelto dal club bianconero per celebrare questo pezzo di storia. Milioni di juventini sono cresciuti con il mito della Juve degli anni Trenta, che vinse 5 scudetti consecutivi tra il 1930 e il '35; un mito eguagliato dalla leggenda del Grande Torino, e in tempi più recenti dai rivali dell'Inter, considerando lo scudetto che tra tifosi bianconeri viene definito “di cartone”, quello vinto nel 2006 dopo la retrocessione in B della Juventus sancita dai tribunali sportivi. E ora la leggenda che diventa realtà raggiunta, sogno realizzato, record eguagliato e chissà l'anno prossimo.

La storia bianconera rinasce quindi più forte di prima, dalla B al quinto titolo di fila in dieci anni. Max Allegri ad agosto scorso, quando la Juve era in crisi di risultati, parlava di un campionato come di una maratona, da vincere partita dopo partita. Oggi lo ha ricordato, rivendicando il successo di una squadra che dal fondo è risalita al vertice pensando partita dopo partita, con i traguardi intermedi di dicembre e marzo, ovvero riacciuffare il gruppo di testa e riportarsi in vetta, che hanno portato a una vittoria più bella perché “dico sempre che si cresce solo attraverso la difficoltà: riguardo il nostro percorso sono solo più orgoglioso” ha twittato il tecnico bianconero. "Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci" è stato il tweet di Giorgio Chiellini, simbolo di una stagione vincente nonostante le difficoltà, anche di infermeria, mentre Alessandro Del Piero, simbolo eterno della Vecchia Signora, ha scritto: "Questa è storia. Questi siete voi. Questa è la Juve. Complimenti ragazzi!!!".

Di vittoria epocale ha parlato Gianluigi Buffon, rilassato ma non troppo nell'augurarsi che questa “stagione irripetibile non si fermi a Firenze ma prosegua anche nelle ultime tre partite”. Il capitano è inequivocabilmente colui che con le sue parole ha segnato una pietra miliare in questo scudetto. Era il 28 ottobre 2015, la Juve aveva appena perso 1-0 a Sassuolo la quarta partita in dieci partite. Davanti alle telecamere Buffon disse di non voler più fare “figure da pellegrino”, di compagni che dovevano “pensare meno a protestare e più a essere umili e giocare per la squadra”, di quattordicesimo posto che obbligava a non pensare al primo ma al tredicesimo. Passo dopo passo, la squadra ha ascoltato le parole di Buffon e dopo Sassuolo non ha più perso una partita di campionato. Fino a oggi, fino a questo quinto scudetto.

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