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Calcioscommesse, Conte indagato per associazione a delinquere

Nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse sarebbe indagato anche Antonio Conte, per vicende relative al periodo in cui era allenatore del Siena

L'inchiesta 'New last Bet' porta i primi terrificanti risultati. Perquisizioni sono state compiute dalla polizia nei confronti dell'allenatore della Juventus, Antonio Conte, nell'ambito dell'inchiesta della procura di Cremona sul calcioscommesse. Secondo quanto si apprende, Conte è  indagato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva. Nelle prime luci dell'alba sono stati arristati tanti giocatori tra cui anche Stefano Mauri e Omar MilanettoLe perquisizioni colpiscono anche il ritiro di Coverciano. Gli agenti della Digos e della Polizia di Stato, nel ritiro della Nazionale, hanno perquisito gli appartamenti del difensore dello Zenit San Pietroburgo Domenico Criscito. Ecco l'elenco degli arrestati che, al momento sono 11.

LE INDAGINI - Sequestrati computer e Iphone agli indagati del nuovo filone di indagini legato al calcio scommesse. Secondo quanto ha spiegato il procuratore capo di Cremona, Roberto Di Martino, nel corso dell'operazione di questa mattina sono stati sequestrati, tra gli altri, anche il computer di Antonio Conte e il suo Iphone. Per il computer si è provveduto ad una operazione di back-up e poi è stato restituito, mentre per quanto riguarda il cellulare questa operazione non è si è resa possibile e quindi l'Iphone è stato trattenuto e gli sarà restituito a breve.

L'AVVOCATO -  "La reazione di Conte è quella di una persona completamente estranea e fortemente determinata a dimostrare la sua totale estraneità ai fatti contestati". È il commento di Antonio De Rencis, avvocato del tecnico della Juventus indagato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva nell'ambito del calcioscommesse.

LE ACCUSE - Il coinvolgimento dell'allenatore della Juventus Antonio Conte è dovuto al periodo in cui era allenatore del Siena. È stato in particolare il calciatore Filippo Carobbio a chiamarlo in causa per Novara-Siena del 30 aprile 2011. "Lo stesso allenatore Antonio Conte - aveva raccontato Carobbio - ci rappresentò che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l'accordo con il Novara per il pareggio". La Juve insomma non rischia, ma il Siena sì. Nel caso in cui Conte fosse colpevole ecco che il club toscano rischierebbe la Serie B.

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