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Bonucci al Milan: i motivi del trasferimento lampo che ha stupito tutti

Ormai è fatta per il passaggio in rossonero del difensore. Motivazioni e ragioni che hanno portato all'accordo tra società e giocatore

Leonardo Bonucci lascia la Juventus e va al Milan: ormai è certo il passaggio in rossonero del difensore viterbese, dopo 7 anni in bianconero di cui 6 coronati da scudetti e due Coppe Italia, oltre che da due finali di Champions League perse contro Barcellona e Real Madrid.

Il trasferimento al Milan di Bonucci ha sorpreso tutti: i tifosi juventini, quelli milanisti e tutti gli appassionati di calcio, perché Bonucci era considerato un simbolo di juventinità e del ciclo più vincente di sempre della Vecchia Signora.

In realtà, ci sono diverse buone ragioni che hanno portato a questo colpo di calciomercato inatteso fino a ieri. Se le cifre verranno confermate, alla Juve andranno 40 milioni di euro, ed è stata esclusa la contropartita tecnica individuata in De Sciglio, il terzino che Allegri vorrebbe per sostituire Dani Alves e per cui la Juve offre non più di 6 milioni di euro (De Sciglio è in scadenza di contratto nel 2018).

Perché Bonucci lascia la Juve

Tra le cause dell’addio di Bonucci alla squadra che lo ha reso un top player mondiale, l’unica per ora emersa è in uno status Facebook del suo ex motivatore Alberto Ferrarini, che ha alluso alla necessità di un “cambiamento”.

In realtà, oltre alla possibile perdita di motivazioni dopo 6 anni di vittorie in Italia, per Bonucci ha pesato il rapporto complicato con Allegri e anche con i compagni degli ultimi mesi.

La lite con Allegri durante Juventus-Palermo di venerdì 17 febbraio (e i superstiziosi chissà cosa penseranno) e la conseguente tribuna nell’andata degli ottavi di Champions contro il Porto: è stato questo il momento in cui il rapporto di Bonucci con la Juve ha iniziato a incrinarsi.

E poi, inevitabilmente, la finale persa a Cardiff contro il Real Madrid. Le voci sulla lite (o sulla rissa) avvenuta negli spogliatoi durante l’intervallo si sono susseguite da più parti, anche da fonti autorevoli, e il fatto che la Juve non abbia smentito categoricamente la ricostruzione su un Bonucci che se l’è presa con Barzagli, Dybala e Allegri potrebbe essere una conferma, o quanto meno Bonucci potrebbe non aver gradito.

Diverso era stato l’atteggiamento della società bianconera quando uscì la notizia su Buffon e gli avversari che “si scansano”. E ora qualcuno ipotizza che a riferire voci di spogliatoio in quell’occasione possa essere stato proprio Bonucci.

Perché la Juve lascia partire Bonucci

Marotta, Paratici, Nedved e Agnelli dovevano scegliere: o Allegri o Bonucci. È questa l’ipotesi più probabile per comprendere la decisione della dirigenza juventina di lasciar partire Bonucci. La società bianconera non è solita trattenere i giocatori che vogliono andarsene (come dimostrato con Alves e la scorsa estate con Pogba), in più in questo caso c’è un rapporto di fiducia reciproca incrinato dagli episodi degli scorsi mesi. Per questo la decisione di monetizzare la cessione di Bonucci, dopo aver rifiutato le offerte inglesi di Chelsea e Manchester City, è stata inevitabile.

Perché Bonucci ha scelto Milano

In questo caso siamo nel campo della pura teoria. Perché Bonucci ha rifiutato le offerte di squadre inglesi (e forse anche spagnole) per andare a Milano? Molto probabilmente hanno inciso questioni personali e familiari. La decisione di non stravolgere la vita dei propri figli Lorenzo e Matteo, oltre che della moglie Martina, ha sicuramente influito sulla decisione di non lasciare l’Italia e di rimanere vicino a Torino.

Senza dimenticare che il piccolo Matteo ha avuto mesi difficili per alcuni problemi di salute, per cui la famiglia Bonucci potrebbe aver deciso di non allontanarsi troppo dalle strutture ospedaliere che hanno curato Bonucci jr. Per fare una battuta, verrebbe da dire anche che così Lorenzo Bonucci potrà continuare ad andare a vedere la sua squadra del cuore, il Toro.

Perché Bonucci va proprio al Milan

Anche se è diventato un simbolo della juventinità, arrivando a rivendicare anche gli scudetti cancellati da Calciopoli (quando Chiellini era già alla Juve, ma lui no), Bonucci da piccolo tifava Inter. Avendo scelto il trasferimento a Milano, quindi, verrebbe da chiedersi perché non sia andato nella sua prima squadra del cuore.

Naturalmente, i motivi sono squisitamente tecnici: l’Inter è fuori dalle coppe europee ed è in una delicata situazione di fair play finanziario. Al contrario il Milan è qualificato ai preliminari di Europa League, e soprattutto per la prossima stagione sarà quasi obbligatorio ottenere la qualificazione in Champions League per rientrare nel piano economico necessario perché i proprietari cinesi del Milan rientrino dal prestito concesso in fase di rilevamento della società.

Non a caso Mirabelli e Fassone, oltre ad accontentare Donnarumma, stanno costruendo per il Milan una squadra molto competitiva: l’ultimo dei tanti acquisti finora è stato Biglia dalla Lazio, ma ora sarà il turno di Bonucci. A cui potrebbe anche andare la fascia di capitano.

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