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Sabato, 20 Aprile 2024
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Tra passato e futuro per il basket di serie A, nasce l'Auxilium Cus Torino

La Pms il prossimo anno si chiamerà Auxiulium Cus Torino: un nome che sa di passato, unito al futuro da costruire insieme al Cus Torino, il braccio operativo dell'Università cittadina. Per il prossimo anno si punta alla permanenza in serie A, ma c'è un sogno

Nemmeno il tempo di mangiare una fetta di torta per festeggiare il ritorno in serie A dopo 22 anni, che ce n'è pronta subito un'altra per festeggiare l'unione con il Cus Torino e il nuovo nome. I gialloblù della Pms Torino hanno vissuto le ultime ore in modo intenso a dir poco: la promozione è stato solo l'inizio di qualcosa di travolgente e, perché no, anche sconvolgente.

L'UNIONE CON IL CUS TORINO E IL NUOVO NOME
Dal prossimo anno la Pms Torino cambia nome: sarà Auxilium Cus Torino. Un ritorno al passato non solo per quanto riguarda la massima serie, in cui si torna dopo 22 anni, ma anche un ritorno a quel nome che fa riecheggiare i fasti del passato, quando il capoluogo piemontese era protagonista nella serie A del basket italiano. Come si evince da nome, questo non è l'unica novità, anzi. E' nato un accordo, ufficializzato proprio ieri con una vera festa, con il Cus Torino affinché si possa creare un settore giovanile che faccia invidia a tutte le squadre d'Italia.

Bastano i numeri a spiegare la forza del Centro Universitario Sportivo del capoluogo. Nato nel 1946, può vantare oggi oltre 200 mila metri quadrati divisi in sette impianti sportivi, 100 proposte di attività a partire dagli under 18, 23 sezioni agonistiche e 3 mila atleti tesserati in diverse federazioni sportive. L'obiettivo è da oggi ancora più ambizioso visto l'accordo con la squadra che il prossimo anno giocherà in serie A.

LA SERIE A E POI L'EUROPA
Ok siamo solo all'inizio. Anzi, l'avventura nella massima serie non è ancora iniziata, ma i tifosi iniziano già a sognare. E il primo tifoso della squadra è il suo presidente Forni, un uomo che ha già assaporato la serie A a Biella e che spera di far diventare Torino una delle città più "temute" per il basket italiano. Con il sorriso stampato in faccia per l'impresa contro Agrigento, il numero uno della società ha già parlato di un futuro in Europa "perché i ragazzi e la città se la meritano" e di un palazzetto del Ruffini che potrebbe - ma è ancora un grosso condizionale - lasciare spazio a un impianto più capiente come il PalaVela di via Ventimiglia. La squadra e il mercato sono ancora in fase embrionale (almeno a parole) ma quel che di più conta, a parer nostro, è l'entusiasmo che si respira per un futuro che già si cerca di assaporare.

LA SCALATA VERSO I PROFESSIONISTI
E' giusto parlare degli ultimi anni, quelli che hanno portato la Pms a poter festeggiare il ritorno tra i grandi. Nel 2011/12 si classificava al secondo posto nella Divisione Nord Ovest DNA. L'anno dopo la promozione in DNA Gold e il titolo di campione d'Italia dilettanti. In società entra uno sponsor importante, Manital, con cui si inizia a sognare la grande promozione, solo sfiorata nel 2013/14 con l'eliminazione nella semifinale playoff. Nel 2014/15 la storia, come già raccontato, è un'altra e arriva la promozione tra i professionisti.

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