Torino Pride 2015: le differenze, la vera bellezza della vita
Oggi è il giorno del Torino Pride, contro le disuguaglianze. Mi piacerebbe che il tema delle unioni civili fosse trattato con una visione più ampia rispetto dalle singole categorie che lo invocano. Il rischio è quello di ghettizzare le categorie e non di unire. Con l'amaro in bocca ricordo sempre l'assurda vicenda che ha dovuto sopportare Michaela Biancofiore. La mamma, che aveva perso il marito da una ventina di anni e conviveva con un nuovo compagno, fu afflitta dall'alzheimer. Per questo motivo i dottori le consigliarono di andare in una casa albergo al mare. Al momento di compilare la domanda, alla scelta: vuole una camera singola o con il coniuge, la signora (ripeto afflitta da alzheimer e che conviveva da venti lunghi anni con il nuovo compagno) senza pensarci due volte barra la casella con il coniuge. Finimondo! Accusata (e poi rilasciata fortunatamente) di falso ideologico e truffa! Capisco che il mondo LGBT vorrebbe le unioni civili. Ma quando capitano fatti così cosa diciamo? Io dico che le unioni civili vadano fatte per tutte le categorie, senza distinguere i sessi. Però non bisogna nemmeno imporre un modello. Ognuno deve avere la libertà di poter decidere quale modello applicare nella propria vita. Solo così elimineremo davvero i pregiudizi, conservando le differenze e le particolarità di ognuno. La vera bellezza della vita. Marco Sicbaldi.