Considerazioni sulla carenza di personale nella Polizia Municipale di Torino
Buonasera, scrivo per questo: qualche giorno fa, leggevo su questo quotidiano, che un dirigente della Polizia Municipale, affermava che nel Corpo vi è una carenza di personale e che l'età media degli operatori è di 52 anni. Affermazione reale. Quello che stupisce, è che non la pensino così il Comando del Corpo e diversi rappresentanti sindacali, che ad esso appartengono. Di fatti, proprio in questi giorni, è in atto una "selezione" - non un concorso pubblico, perché si dice non ci sarebbero i fondi - per la nomina di 50 funzionari, nello specifico, 50 Commissari, fra coloro che hanno la qualifica di Ispettori, sempre appartenenti all'organico del Corpo.
Personale che in questo modo, andrà a svolgere, sostanzialmente, lavoro d'ufficio. Ma non basta! In seguito a questa selezione, verrà formulata una graduatoria valida tre anni, alla quale si continuerà ad attingere per nuove nomine; ma non si capisce quante ce ne saranno, o meglio questo non viene specificato. Alla fine di questo iter, in considerazione anche del fatto che non sono in vista concorsi per nuove assunzioni, è possibile se non probabile, che si avrà un numero sproporzionato di questi funzionari in rapporto agli agenti, e in particolare agli operatori che svolgono la loro attività esternamente.
Oltretutto, con questo sistema, i servizi, come il presidio degli incroci, che già attualmente comportano un maggior disagio, in particolare per la loro insalubrità, e che ultimamente sono stati incrementati sostanzialmente, graveranno su un numero sempre più esiguo di operatori. E sì, sembra proprio che anche nel Corpo di Polizia Municipale di Torino, con il beneplacito delle rappresentanze sindacali, si vogliano creare lavoratori di serie A e lavoratori di serie B; e questo, si badi, indipendentemente dall'anzianità di servizio: è la situazione in cui si può trovare un lavoratore dell'area funzionale C con un'anzianità ultraventennale.
Si crea un enorme divario, sia economico, sia di trattamento professionale, tra gli operatori appartenenti all'area funzionale C - gli agenti - e quelli appartenenti all'area D, ispettori e commissari. Divario che non trova una giustificazione nei fatti: in concreto, gli agenti e gli ispettori svolgono sostanzialmente la stessa tipologia di lavoro ma con una retribuzione ben differente. E anche perché le progressioni - quelle economiche, le cosiddette progressioni "orizzontali", e quelle professionali, che vengono definite "verticali", con ampliamento delle funzioni e della retribuzione -, negli ultimi vent'anni sono avvenute in maniera, che voglio definire, rocambolesca.
Anche le ultime progressioni orizzontali, attuate prima delle elezioni amministrative, sono state ben più sostanziose per gli operatori dell'area D, nonostante che, per quelli dell'area C, per anni non vi siano state progressioni economiche.
Chiunque, conoscendo un po' la situazione del Corpo dei Vigili di Torino, e fornito di un minimo di obiettività, valuterebbe queste nomine, quanto meno inopportune, sia per il momento in cui si è deciso di attuarle (visto che non c'è, e non vi sarà in tempi brevi, un aumento dell'organico), sia per il numero: anche solo 50, sarebbero oggettivamente troppe. E anomale, o quanto meno non cristalline nella metodologia: un Comandante (cioè dirigente), non vincitore di concorso, ma nominato e prossimo al pensionamento, gestisce in toto una "selezione", che comunque comporterà per l'Amministrazione un aggravio di spesa. Spero che vogliate e possiate dare un po' di risonanza alla questione, che probabilmente non è stata sufficientemente pubblicizzata. Ringrazio.