Dibattito in Consiglio Comunale a Rivoli sull'Acqua Pubblica
Ieri sera in consiglio comunale serata politica nel vero senso della parola. Alla mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, che nella sostanza riprende il testo già approvato a Villar Focchiardo e poi a Bussano, Villar Dora, Nichelino e Rivalta, con la quale si chiede la trasformazione di SMAT da Spa a Azienda speciale consortile e quella della giunta in cui si mantiene per SMAT la forma di società per azioni con modifiche di facciata allo statuto.
La differenza non è banale: con la mozione del Movimento 5 Stelle si vuole dare piena e completa attuazione al risultato dei referendum che hanno sancito che l'acqua è un bene collettivo che deve rimanere in mano pubblica e sulla fornitura dell'acqua non si deve fare profitto. Quindi trasformare SMAT in Azienda speciale consortile è la logica conseguenza dei Referendum. Sappiamo tutti bene che molte forze politiche i referendum li hanno subiti, sperando che venisse a mancare il quorum, per poter continuare in tutta tranquillità i loro giochetti fatti di privatizzazioni e svendita del bene pubblico. Il voler mantenere a tutti i costi per SMAT lo statuto di Spa vuol dire due cose: lasciare aperta la porta a future privatizzazioni e fare utile sull'acqua. Ci hanno provato in tutti i modi: prima con il ricorso contro la delibera di Villar Focchiardo, respinto al mittente, ed ora con una mano di belletto per coprire le vere e sporche finalità di chi non vuole mollare l'osso.
Quello che può lasciare perplessi è che sia il PD il più fiero sostenitore della SMAT Spa, come sono lontani i tempi in cui i padri del PCI erano sulle barricate per la nazionalizzazione dell'energia elettrica; non bisogna stupirsi oggi questa gente mira solo alle presidenze delle fondazioni delle banche (vero Chiamparino?) e nel vendere ai privati i beni pubblici, per coprire i debiti di gestioni sconsiderate dei comuni. Torino è l'alfiere di questa politica: come dimenticare la recente vendita a TRM delle azioni dell'inceneritore dopo le assicurazioni che il mostro sarebbe rimasto in mani pubbliche? Ora stanno brigando per creare un consorzio unico che gestisca l'intera filiera dei rifiuti della provincia, per poi farne grazioso dono a qualche fantomatica società privata che guarda caso avrà grande interesse ad alimentare l'inceneritore. Alle direttive che arrivano da Torino il PD rivolese ubbidiente si piega e con lui tutti i suoi reggi coda che elemosinano un posto in vista delle vicine elezioni. Il tutto benedetto da FI ed NCD sempre pronti a dare una mano con la loro astensione.