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Gran galà della cucina piemontese: cenone della Vigilia, pranzo di Natale (e di Santo Stefano)

Le ricette piemontesi sulla tavola per Natale

E' ormai scattato il conto alla rovescia: il count-down di Natale è ufficialmente partito. Anche quest'anno, pur nel contesto difficile della pandemia che ci costringerà a festeggiare in pochi, non possiamo rinunciare alle nostre tradizioni culinarie.  Il cenone della Vigilia, il pranzo di Natale e il pranzo di Santo Stefano sono una vera maratona a tavola. Assaggeremo volentieri anche cose nuove, provenienti da tutte le regioni d’Italia e magari da tutto il mondo, ma alcuni piatti della tradizione piemontese, per le feste, non possono mancare sulle tavole dei torinesi. E sicuramente non mancheranno.

Certamente li troveremo e li gusteremo, magari non tutti insieme, ma distribuiti in questa “tre giorni”. Qualche piatto lo prepareremo da noi, in casa, con le nostre ricette, anche questo fa parte della festa. Altri li acquisteremo già pronti, va bene lo stesso, l’importante è ritrovare le cose buone del nostro Natale.

Ecco allora il nostro “Gran galà” di Natale della cucina piemontese.

  • Antipasti piemontesi: tanti, sfiziosi e buonissimi, è tipico del Piemonte esagerare con gli antipasti. Gli antipasti piemontesi sono veramente tanti: acciughe al verde e tomini elettrici, vitel tonnè, tonno di coniglio, carne all’albese, peperoni con la bagna caoda, giardiniera, vol-au-vent con fonduta, insalata russa. Mancano solo i famosi “Doi povron bagnà ant l’euli”.
  • I primi piemontesi, che bontà: innanzitutto gli agnolotti e poi i plin al sugo d’arrosto o anche in brodo nella giornata del bollito. Oppure le tagliatelle, i tajarin, al tartufo o ai funghi. Ed allora, “I soma sì”, “Siamo qui”, eccome che ci siamo.
  • I secondi secondi piemontesi, non si possono trascurare. Partiamo con il brasato al barolo, la faraona al cartoccio, il cappone ripieno, i caponet e il bollito con tante salse a partire dal bagnet verd, e il baccalà fritto o al forno. E’ il caso di richiamare un motto eroico: “Bugia nen”, “Non muoviamoci”.
  • I dolci piemontesi, da non perdere. Altro che “Esageroma nen”, a Natale si esagera. Il bonet, la panna cotta, i baci di dama, le bignole, il salame di cioccolato e lo zabaione per accompagnare magari il panettone tipico piemontese: non troppo alto, glassato mandorla e nocciola.
  • I vini piemontesi. L’elenco dei vini del Piemonte fra cui scegliere è veramente notevole: Dolcetto, Barbera, Barbaresco, Arneis, Barolo e Nebbiolo mentre per il brindisi non potrà mancare la Malvasia e il Moscato d’Asti.

A questo punto si potrà solo dire “A va bin parei”, augurando un Buon Natale a tutti i commensali.

fonte foto: Freepik License/rawpixels.com

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