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Domenica, 28 Aprile 2024
Salute

Tumore della prostata, al Gradenigo al via gli interventi con il robot

E la qualità della vita del paziente migliora

Il tumore della prostata all'Humanitas Gradenigo si affronta grazie agli interventi mini invasivi con il robot. Il centro si conferma infatti sempre più come punto di riferimento del territorio per l'urologia e l'andrologia ricostruttiva. È grazie all'arrivo del robot Da Vinci X che le competenze dell'equipe diretta dal dottore Omid Sedigh, responsabile del reparto, si arricchiscono.

L'innovativa piattaforma robotica consente di eseguire interventi chirurgici mininvasivi per il trattamento delle malattie uro-oncologiche, soprattutto il cancro alla prostata, una delle neoplasie più diffuse e aggressive tra gli uomini (nel 2022 si prevedono circa 40.500 nuovi casi di tumori prostatici, che costituiscono il 19,8% di tutti i tumori maschili - fonte Aiom)."

Miglioramento della qualità della vita

E sono numerosi i vantaggi per il paziente che si sottopone all’intervento robot assistito: ripresa più rapida delle normali attività quotidiane, riduzione delle complicanze funzionali e del dolore post-operatorio, diminuzione dei tempi di degenza (che in molti casi vengono addirittura dimezzati), migliori risultati estetici grazie a incisioni sempre più piccole.

"Il robot da Vinci – spiega il dottor Sedigh - estende a interventi complessi i benefici della mini-invasività mediante accesso laparoscopico, mettendo noi chirurghi in condizione di operare con una serie di comfort, come l’estrema versatilità dei movimenti, e consentendo di raggiungere spazi anatomici ristretti e profondi". 

E va avanti: "Si tratta infatti di un sistema robotico che traduce in modo intuitivo i movimenti del chirurgo seduto alla consolle, permettendo una visione del campo operatorio 3D con un efficace ingrandimento dei dettagli anatomici (il campo visivo è aumentato di 10 volte, con immagini ferme e ad altissima risoluzione). Questa tecnica operatoria garantisce anche una maggiore facilità nell'esecuzione delle manovre chirurgiche complesse, non confrontabile con altre tecniche, il che si traduce in numerosi vantaggi per i pazienti". 

Nuovi trattamenti

L’intervento di prostatectomia radicale (rimozione totale della prostata in caso di tumore) è una procedura che si adatta perfettamente al supporto robotico: è possibile effettuarla sia contemporaneamente all’asportazione dei linfonodi locoregionali (linfoadenectomia), sia con tecnica “nerve sparing”, che permette il mantenimento delle terminazioni nervose allo scopo di tutelare la funzionalità sessuale.  

Il robot viene usato anche in Chirurgia Oncologica e Oncologia Ricostruttiva vescicale e renale, nelle riparazioni delle stenosi del giunto pielo ureterali (ostruzione del passaggio urinario), per interventi di nefrectomia parziale mininvasiva per tumore renale, nella chirurgia di incontinenza femminile e per le ricostruzioni ureterali per le stenosi dell’uretere.

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