Da Torino la proteina modificata che normalizza i tumori
Inibisce le metastasi e rende efficaci le cure
Ottime notizie dall'Università di Torino e dell'Istituto di Candiolo. Un gruppo di ricercatori ha portato a termine uno studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Science Translation Medicine, sulla nuova proteina sintetica, la Semaforina 3A A106K, in grado di normalizzare i vasi tumorali. Si tratta di una strategia antitumorale innovativa finalizzata a favorire il rilascio di farmaci e a migliorare l'ossigenazione intratumorale, riducendo così la disseminazione metastatica.
Nessun effetto collaterale
Il team, guidato dai professori - direttori di tre laboratori di ricerca all'Istituto di Candiolo - Guido Serini, Enrico Giraudo e Luca Tamagnone, ha così progettato, realizzato e testato su modelli animali una versione mutata e ingegnerizzata della Sema3A priva degli effetti collaterali individuati in precedenza, pienamente in grado di normalizzare la vascolarizzazione e di conseguenza i vasi tumorali. La proteina in sostanza ripara i vasi sanguigni dei tumori solidi che presentano anomalie serie e che, proprio per queste caratteristiche, rendono difficoltoso il passaggio dei farmaci e dell'ossigeno.
I benefici
Dai test effettuati su topi affetti da tumori del pancreas umani, è risultata la capacità della Sema3A mutante di ridurre la massa, inibire la progressione metastatica e potenziare l'efficacia della chemioterapia e della radioterapia convenzionali. Ora i ricercatori lavoreranno per tentare di produrre la molecola su grande scala e renderla iniettabile in associazione con le cure chemioterapiche. Bisognerà attendere però almeno ancora cinque anni.