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Salute Pinerolo

Un nuovo progetto di assistenza domiciliare per il Pinerolese: incremento di personale e macchinari

Un'iniziativa della durata di un anno con la presa in carico di 400 persone

Si chiama “Io torno a casa” il progetto realizzato in collaborazione fra Tavola valdese e Asl To3, che consiste nel potenziamento dell’assistenza a domicilio per le persone con più di 75 anni o disabili, residenti nel Distretto Pinerolese e in condizioni di fragilità. E' rivolto a coloro che sono stati colpiti direttamente o indirettamente dal Covid, o che sono maggiormente esposte al rischio di complicanze in caso di infezione. Rientra fra le iniziative dell’Otto per mille delle chiese valdesi e metodiste per l’emergenza Covid-19, grazie al quale è stata messa a disposizione una somma di 350.000 euro.

Incremento del personale e delle attrezzature

Il progetto ha la durata di un anno e prevede la presa in carico di 400 persone, per le quali verrà attivato un progetto assistenziale individuale con pianificazione dei relativi interventi sanitari e socio-assistenziali. Si tratta di pazienti covid dimessi dal ricovero ospedaliero o in condizioni non gravi, ma anche familiari, conviventi o caregiver di pazienti covid, o ancora persone soggette a problemi psichiatrici e sociali come conseguenza dell’isolamento da lockdown. Verrà dunque rafforzato il personale impegnato nell’assistenza domiciliare nel Distretto Pinerolese, in particolare medici specialisti  - tra cui geriatri, fisiatri, palliativologi, psichiatri -, infermieri, fisioterapisti, assistenti sociali, operatori socio-sanitari, psicologi e personale amministrativo, e sarà coinvolto il mondo del volontariato. Saranno implementate le attrezzature in dotazione, con l’acquisizione di strumenti digitali per sviluppare la telemedicina - 4 elettrocardiografi con sistema da remoto -, o comunque utilizzabili pienamente presso il domicilio degli assistiti: un ecografo portatile, uno spirometro, saturimetri.

Una Centrale operativa distrettuale, composta da un’equipe multiprofessionale con medico specialista geriatra, infermiere, assistente sociale e personale amministrativo, sarà il punto unico di accoglienza delle domande dei bisogni sanitari e assistenziali domiciliari. Si tratta sostanzialmente di un importante potenziamento delle attività di assistenza territoriale, integrate con medici di famiglia e pediatri di riferimento, in linea con quanto il periodo covid ha evidenziato, ossia che proprio il territorio avrebbe dovuto essere rinforzato.

“Siamo orgogliosi per essere stati coinvolti tra le progettualità che in Italia la Tavola Valdese ha voluto sostenere per l’emergenza covid - commenta il Direttore generale dell’Asl To3 Flavio Boraso -. La sanità deve puntare sempre di più sull’assistenza territoriale e domiciliare e su modalità come la telemedicina, che da anni come Asl To3 promuoviamo e supportiamo. Anche in occasione dell’emergenza Covid si è visto come l’assistenza a domicilio, sperimentata ad esempio con le Usca, sia uno strumento fondamentale di cura per le persone fragili ma che non necessitano di ricovero ospedaliero. È essenziale per queste persone ricevere assistenza ma restando nel contesto abitativo e familiare della propria vita quotidiana” .

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