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Giovedì, 18 Aprile 2024
Salute

Una nuova frontiera contro il tumore al colon-retto: si opera con un robot, senza cicatrici

Il paziente sta bene

E' stato effettuato per la prima volta in Europa a fine ottobre 2018, all'ospedale Molinette, un rivoluzionario intervento non invasivo senza cicatrici di asportazione radicale di un tumore del retto, utilizzando un robot endoscopico inserito attraverso l’ano. Si tratta di un'operazione eseguita senza nessuna cicatrice grazie alle caratteristiche del nuovissimo robot sperimentale denominato Flex Robotic, una macchina diversa dall’ormai ben conosciuto e diffuso robot Da Vinci. Consente di risalire lungo il colon retto penetrando dall’ano con una telecamera e diversi strumenti chirurgici flessibili con i quali procedere ad una resezione completa e radicale del tumore dall’interno dell’intestino ricostruendo poi l’integrità del colon con una sutura chirurgica.

Il dipartimento di chirurgia universitaria 1 delle Molinette, diretta dal professor Mario Morino (la cui équipe ha eseguito l'intervento), è per ora l’unico centro al di fuori degli Stati Uniti, dove il robot è stato progettato e costruito, ad utilizzare questo rivoluzionario strumento ed è stato identificato come centro europeo di riferimento per lo sviluppo clinico di questa tecnologia.

Il paziente di 80 anni è oggi in ottime condizioni e potrà essere già dimesso dopo soli due-tre giorni.

Con questa nuova tecnica si evita anche il rischio di ricorrere alla colostomia, ovvero alla deviazione delle feci nel cosiddetto “sacchetto “ posto sull’addome del paziente.

Questo robot apre una nuova frontiera della chirurgia mini-invasiva oncologica, in quanto consente di asportare tumori del retto in maniera radicale attraverso la via naturale dell’ano. Il modello attuale consente per ora di raggiungere 20 centimetri dal margine anale, ma è in fase di avanzato sviluppo un prototipo che consentirà di salire fino a 50 centimetri permettendo in un prossimo futuro di trattare la maggior parte delle lesioni colorettali diagnosticate in fase precoce, grazie agli attuali programmi di screening. 

Il robot sarà utilizzato anche dall'équipe otorinolaringoiatrica universitaria, diretta dal professor Roberto Albera, per asportare tumori della parte alta del tratto digestivo. 

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