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Tav, i sindaci della Valsusa esclusi dal vertice protestano a Palazzo Chigi

Oggi a Palazzo Chigi incontro tra enti locali e governo per fare il punto sull'alta velocità Torino-Lione. Sta per iniziare il conto alla rovescia per l'effettivo inizio dei lavori

Non si sono arresi facilmente 21 sindaci della Valsusa, esclusi dal vertice di oggi a Palazzo Chigi sulla Tav Torino Lione. Sono scesi lo stesso fino a Roma, e protestano proprio davanti alla sede del Governo. Al vertice con Gianni Letta partecipano però altri comuni e i rappresentanti di Regione e Provincia. L’esclusione della Comunità Montana è diretta conseguenza della decisione di Regione e Provincia di non considerarla più come rappresentante della val Susa nelle trattative. Si è voluto convocare soltanto un comune  per ciascuna delle zone che faranno parte del percorso. Ma i sindaci esclusi si dicono convinti che "un tale criterio nella scelta contrasta con le esigenze di rappresentanza del territorio su un problema così delicato".

In molti sperano si tratti di un incontro che inizi davvero il countdown per la realizzazione effettiva dell'opera. Una due giorni in Prefettura a Torino, il 26 e 27 aprile, ha preparato questo momento cercando di raggiungere la massima intesa coinvolgendo i Comuni della valle Susa ritenuti quelli irriducibili nell'opporsi all'alta velocità a causa dell'impatto ambientale negativo che ne avrebbe il territorio. "Stiamo entrando in una fase nuova - ha spiegato il presidente dell'Osservatorio, Mario Virano - verso l'obiettivo, che è quello di avere, per il 2023 una ferrovia europea, efficiente e rispettosa del territorio. Si comincerà con la realizzazione del tunnel di base tra Susa e Saint Jean de Maurienne, di 57 chilometri di cui 45 in Francia, poi lo snodo di Torino fino ad Avigliana e la tratta intermedia Avigliana-Bussoleno".

I No-Tav ritengono che questa ipotesi, chiamata di "fasaggio", sia soltanto un modo diplomatico di fare accettare l'opera, ma che i problemi resterebbero irrisolti. Proprio di oggi è la lettera del Coordinamento anti-Tav alle Asl locali in cui si sostiene che i cantieri della Torino-Lione produrranno nei prossimi anni un peggioramento dell'inquinamento dell'aria e si invita le aziende sanitarie dei distretti di Orbassano e Rivoli a monitorare attentamente la situazione.

“Le preoccupazioni dei sindaci di Rivoli, Settimo e Grugliasco legate al tema dei grandi cantieri riceveranno l’ attenzione e la considerazione dovuta da parte del Governo; il piano strategico della Provincia di Torino per lo sviluppo del territorio attraversato dalla Torino-Lione diventa l’ accompagnamento ad ogni singola fase di attuazione del progetto che partirà suddiviso per lotti: sono queste le risposte che la Provincia di Torino si aspettava dalla riunione a palazzo Chigi e che il ministro Matteoli ci ha dato” .

Lo dichiara il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta al termine del tavolo politico sulla Torino-Lione. Saitta aggiunge: “ al ministro Matteoli abbiamo anche sottolineato oggi quanto sia indispensabile che il Governo intervenga a sostegno del cofinanziamento degli Enti locali per prolungare la metropolitana fino a Rivoli Cascine Vica. Anche su questo punto l’ attenzione politica nazionale e le assicurazioni cominciano ad arrivare” .

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