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Torino-Lione, Chiamparino: "Per bloccarla dovranno passare sul mio corpo"

Con lui anche la Lega

"Per bloccare la Torino-Lione devono passare sul mio corpo", il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino è irremovibile e nell'aula del Consiglio regionale è questa la sua risposta all'atto di indirizzo della consigliera grillina Francesca Frediani. L'esponente del M5S ha chiesto di fermare i lavori del Tav e di ridiscutere l'opera, rifacendosi anche all'orientamento del nuovo governo

 "Fermare la Tav - ha precisato il governatore  - vuol dire privare Piemonte e NordOvest per i prossimi 50 anni, di un flusso merci che se non passa da qui si sposterà a nord delle Alpi. Dal Consiglio regionale mi attendo un segnale forte che impegni la Giunta a chiedere un incontro urgente col Governo per impedire un grave danno al Piemonte e all'Italia". E con Chiamparino, in aula, si sono schierati, oltre alla maggioranza, anche Lega e Forza Italia. "Sulla Tav - ha aggiunto il presidente della Regione, ringraziando chi in Consiglio regionale sostiene l'opera - è il momento che le forze del Piemonte che credono nella crescita e nello sviluppo facciano sentire la loro voce. E' un momento cruciale, nel quale chi vuole una crescita sostenibile deve agire".

Cinque Stelle contro

Apertamente contro la Torino-Lione, soltanto i Cinque Stelle che in un comunicato stampa scrivono: "Puntare tutto su un’unica grande opera ha creato le condizioni per atrofizzare un territorio, in particolare quello della Val di Susa, su cui non si è più investito seriamente in altre direzioni. L’opera poggia quindi su presupposti completamente falsati e ad oggi non è stato scavato neanche un millimetro di tunnel: solo analisi e lavori propedeutici. Anche la maxi penale, a nostro giudizio, è un argomento che non trova conferme nei documenti ufficiali. Come definito dagli accordi con la Francia e l’Europa, la maxi multa riguarderebbe esclusivamente i lavori definitivi.

Nonostante tutto, Chiamparino dichiara di volersi immolare per salvare il Tav. Lasci perdere: il treno dello sviluppo lo abbiamo perso finora rincorrendo il mito del Tav e rinunciando ad investire su ciò di cui realmente ha bisogno il territorio e i suoi cittadini. Fortunatamente, siamo ancora in tempo per porre rimedio agli errori del passato e concentrarci sul futuro del Piemonte".

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