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Lingotto, Chiamparino: "Non cambio casacca, mi sentirei un vigliacco"

Il presidente della Regione Piemonte sale sul palco del Padiglione 1 e risponde a chi gli chiede se si reputa ancora renziano

Anche Sergio Chiamparino è salito sul palco del Lingotto, in occasione della seconda giornata di lavori della convention del Pd. Dopo la standing ovation in sala per l'ex ministro Emma Bonino, il presidente della Regione Piemonte ha preso la parola. 

"Io, per continuare ad usare la metafora della barca - ha detto rispondendo a chi gli ha chiesto se è ancora renziano -, ci sono salito magari da irregolare, ma fin dall'inizio, e non sarei a posto con me stesso se in questo momento in cui il vento non soffia più in poppa, io cambiassi casacca, mi sentirei un vigliacco. Questo non vuole dire rinunciare a dire le proprie opinioni.

Vorrei dire a chi qui purtroppo non c'è più - ha aggiunto - che serve avere la discussione dentro al partito e dentro alle aree. E' ben curioso che chi vuole motivare una scissione dicendo che in questo modo si intercettano i voti, lo faccia facendo un altro partito. Se fosse vero dovresti fare una battaglia dentro il partito per riconquistare voti".

Venerdì Chiamparino ha scritto sul suo profilo Facebook: "Il Partito Democratico è nel bene o nel male identificato in Matteo Renzi e questo è un elemento di grande forza per l'identità del partito, ma può essere una grande debolezza se prevale l'autoreferenzialità, come è successo nella fase del referendum, sulla volontà di costruire un'egemonia politica. In ultimo - aveva concluso - vorrei che, al termine del congresso, i tre contendenti si sedessero tutti attorno a un tavolo per scrivere finalmente "per cosa" lavorare e non più 'con chi'stare".

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