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Rivoluzione Sanità in Piemonte, ci sono più soldi e si torna al passato

Chiamparino ha scelto di tornare al passato, a prima del 21 maggio scorso, quando venne approvata la delibera della Giunta di Roberto Cota. La nuova squadra di governo regionale potrà contare su 165 milioni di euro in più

"In Sanità il Piemonte riparte da zero, abbiamo azzerato tutte le delibere della Giunta Cota". Una frase che vale più di mille parole, pronunciata dal neo Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, durante l'illustrazione dei fondi nazionali assegnati al Piemonte da parte del Governo di Roma e che, rispetto all'anno scorso, sono maggiori del 2,1%. Quasi 8 miliardi di euro a disposizione della nuova Giunta per far ripartire uno dei settori critici della passata legislatura e che, nonostante i tanti sforzi e i tre assessori succedutisi, ha continuato ad avere un debito altissimo.

La parola chiave d'ora in poi sarà "programmazione". Ripartire il prossimo fondo con tanto anticipo sarà la chiave di volta per scelte strategiche che la Regione Piemonte dovrà attuare a breve, come hanno annunciato l’assessore Antonio Saitta e il direttore generale della Sanità Fulvio Mirano incontrando i direttori di Asl e Aso.

“I Ministeri della salute e dell'economia - ha detto Saitta - da tempo contestavano al Piemonte la necessità che i budget di spesa vengano determinati sulla base di un'effettiva ed accurata programmazione annuale della domanda sanitaria e della relativa offerta. Se consideriamo che la sanità in Piemonte (budget complessivo annuo circa 8 miliardi e 400 milioni) destina oggi l'8% del fondo regionale ai privati (pari a circa 630 milioni di euro l'anno) ci rendiamo facilmente conto dell'assoluta necessità di rispondere a queste indicazioni nazionali, prima che sia troppo tardi. Per questo - continua Saitta -, la Regione Piemonte si riprende il proprio compito di autonomia nella programmazione della rete ospedaliera: lo fa nel rispetto dei parametri e dei vincoli imposti dal patto della salute (di recente siglato a livello nazionale) e del Regolamento, atteso da almeno due anni, che è stato ufficializzato ed approvato proprio in queste ore dal Ministero al tavolo della Conferenza Stato-Regioni per diventare la cornice entro la quale muovere le nostre scelte”.

Come detto ad inizio articolo, la prima azione concreta è stata la sospensione formale della delibera approvata dalla Giunta Cota il 21 maggio scorso: questo riporta l'orologio indietro nel rapporto sia con Asl e Aso, sia con il privato della sanità piemontese, sospendendo anche otto precedenti delibere e cinque determine dirigenziali degli ultimi anni.

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