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Regione Piemonte, martedì si torna a discutere dei tagli agli stipendi

L'obiettivo è quello di uniformare le indennità di consiglieri e assessori a quella del sindaco di Torino. Alla vigilia della discussione però il malcontento non si placa e i tempi rischiano di allungarsi ancora

Domani a Palazzo Lascaris si parlerà ancora dei tagli agli stipendi di consiglieri e assessori. Il Pd tenterà nuovamente in Commissione Bilancio, di trasformare in realtà l'impegno assunto l'anno scorso. Ma visti i malcontenti e i mancati accordi alla vigilia della discussione, c'è seriamente il rischio che i tempi si allunghino ancora

L'obiettivo dei quattro testi presentati dal Partito Democratico - primo firmatario con Davide Gariglio -, Forza Italia, Movimento Cinque Stelle e Scelta Civica che fa riferimento a Alfredo Monaco, è quello di ridurre le indennità di consiglieri e assessori uniformandole alla stessa del primo cittadino di Torino, anticipando così ciò che è previsto dalla riforma costituzionale discussa in Parlamento.

Il tutto con le dovute eccezioni: solo i presidenti di Giunta e del Consiglio percepiranno 7300 euro lordi rispetto ai 7018 di Piero Fassino. Un taglio che non a tutti va particolarmente a genio e che domani si proverà a ridiscutere, tentando l'ennesima mediazione. .     

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