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Stop ai vitalizi, M5S: "Dopo Roma, ora tocca ai consiglieri in Regione"

Il Movimento chiede di ridiscutere la proposta depositata un anno fa

"Promessa mantenuta a Roma: il M5S ha tagliato i vitalizi alla Camera. Ora tocca al Consiglio Regionale eliminare questo privilegio". Dopo la giornata di ieri, definita storica da Giorgio Bertola, consigliere grillino in regione, ora il Movimento chiede di ridiscutere la proposta di legge  273 depositata il 2 agosto 2017 dal titolo "rideterminazione contributiva degli assegni vitalizi", affinché ai politici o ex politici del Piemonte vengano estese le stesse regole che valgono per tutti i dipendenti, autonomi o non autonomi. "Ad oggi 185 consiglieri prendono in media 3500 euro mensili - ha detto Bertola -, in alcuni casi si arriva a superare i 5mila euro. Ed è paradossale se si pensa che queste cifre si raggiungono dopo appena una legislatura".

Il Movimento Cinque Stelle vuole la riforma: "Chiediamo semplicemente agli ex consiglieri di diventare come gli altri cittadini- ha aggiunto -. Hanno versato i contributi quindi hanno diritto a una pensione ma non a un vitalizio". Con la riforma, dopo cinque anni, un consigliere arriverebbe a 800 euro di pensione, dopo due legislature, a 1600euro. Si passerebbe da un trattamento assurdo - ha detto il consigliere Davide Bono - a una procedura che in qualche modo potrebbe essere accettata dalla cittadinanza".

Un risparmio per la Regione che si aggirerebbe attorno ai 5 milioni di euro "da destinare al sociale", ha specificato Bono. Non mancheranno i ricorsi, azzarda qualcuno. "Quelli ci saranno sempre - ha concluso - ma noi siamo convinti di essere nel giusto e siamo forti di un'esperienza nazionale che ci tutela".

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