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Immigrazione, in arrivo a Torino i primi profughi. Saranno 4 mila?

Il numero degli immigrati destinato alla Regione Piemonte raddoppia all'improvviso secondo la nuova ordinanza della Presidenza del Consiglio. Ma il presidente Cota minimizza: "Per ora solo 150 profughi"

Da 1.900 a 3.800. Il numero dei profughi destinato alla Regione Piemonte raddoppia all'improvviso secondo la nuova ordinanza della presidenza del Consiglio dei Ministri. Un aumento improvviso che il presidente Roberto Cota spiega in questo modo: "Quel numero rimane per ora una ipotesi che non è detto si verificherà. In concreto, l’unica richiesta che abbiamo avuto dal governo è di ospitare 150 richiedenti asilo, profughi da zone di guerra che possono circolare liberamente".

Per ora è in programma solo l'arrivo di 150 migranti, e Cota si interfaccia soltanto con la Chiesa Cattolica, senza tavoli istituzionali con i comuni: "Le riunioni - dice Cota - si convocano solo se servono per affrontare e risolvere i problemi. E in questo momento c'è una richiesta della protezione civile nazionale di assistere 150 persone, e quindi non serve convocare province e comuni".

Al momento l'Arci, che si sta occupando dell'accoglienza di quasi un centinaio di immigrati provenienti dal Cie di Torino, non è stato contattato dalla Regione:  C'è una struttura pronta con 150 posti a disposizione, e si aspetta solo una comunicazione ufficiale per dare il via al piano d'accoglienza.

Un'accoglienza quindi molto distribuita quella che ha in mente la Regione Piemonte, sempre che il numero di profughi non raggiungerà cifre troppo elevate. Vi abbiamo raccontato di una piccola realtà come Acmos, che ha dato ospitalità a 12 giovani tunisini. Forse saranno messe a disposizione per l'accoglienza strutture demaniali fisse come le ex caserme. L’Arena Rock della Continassa, dove stava per sorgere la mega tendopoli, sarà smantellata e tutta l'area sarà assegnata agli Alpini per il loro prossimo raduno nazionale.

Un fax della protezione civile della Regione Piemonte che “chiede alle Province di verificare in linea tecnica la disponibilità di proprie strutture d’accoglienza” e di inviare poi schede riferite ad ogni Comune del territorio con le risposte, anche negative. Così la Provincia di Torino è stata informata delle novità sulla questione .“ Il nostro ufficio protezione civile ha ricevuto oggi pomeriggio questo fax – spiega il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta – senza che neppure un contatto politico o istituzionale sia stato avviato da parte del presidente della Regione Piemonte. Non posso che ribadire la necessità di avviare anche in Piemonte come già accaduto in tante altre Regioni d’ Italia l’ indispensabile tavolo politico istituzionale in cui il presidente Cota coordini le operazioni di accoglienza sul territorio, comunichi i numeri degli immigrati destinati al Piemonte e condivida le azioni con le amministrazioni locali, rappresentate da ANCI e UPP” .

Una stima credibile parla di circa 2.000 profughi destinati a Torino e provincia. Un numero che, se resterà tale,  la rete di accoglienza, enti religiosi e laici, sembrano in grado di affrontare senza troppi problemi.

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