Sul merito delle comunicazioni dell'assessore alla Sanità Saitta, in quarta Commissione sul Gradenigo, ricordiamo che l'accordo siglato tra la nuova proprietà dell'ospedale Gradenigo Srl di Torino e i sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil) non rappresenta che una minima parte dei lavoratori.

Chiediamo pertanto che nella prima seduta utile della Commissione Sanità vengano uditi tutti i rappresentanti delle altre realtà sindacali (USB, ADONP, ANMIRS) che raccolgono un'ampia adesione tra il personale. Pensiamo infatti che ogni accordo sul futuro lavorativo di circa 600 dipendenti debba avvenire nell'ottica della massima partecipazione. Chiediamo inoltre che l'assessore produca in Commissione i termini dell'accordo sottoscritto, l'atto di vendita e la richiesta di volturazione per l'accreditamento che attualmente sarebbe in fase di istruttoria negli uffici dell'Assessorato.

Esprimiamo inoltre totale contrarietà all'accoglimento della richiesta di accreditamento della struttura di Humanitas in merito alla gestione del Pronto Soccorso. Verrebbe violata la L.R. 59 del 3 maggio del 1985 (ai sensi dell'art. 43 della legge 833 del 1978), la quale riconosce l'ospedale Gradenigo come Presidio Pubblico in virtù della sua gestione da parte di un Ente No Profit.

Invece Humanitas è notoriamente una società privata con scopo di lucro, del gruppo industriale Techint, della potentissima famiglia Rocca.

“Sarà nostro compito lavorare affinché vengano salvaguardati i livelli lavorativi ed occupazionali dei dipendenti del Gradenigo – affermano Stefania Batzella e Davide Bono, consiglieri regionali M5S - allo stesso tempo garantiremo la massima attenzione sui servizi erogati dalla struttura sanitaria in conformità a quanto previsto dal SSN. Con l'apertura del Gradenigo ad Humanitas si avvia un pericoloso percorso di privatizzazione delle strutture sanitarie piemontesi".