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Molestie sul bus, la polemica sulla sentenza torinese arriva a Roma

Ma è solo stata applicata la legge

Arriva anche a Roma il caso che fa tanto discutere l'opinione pubblica in questi giorni. Quello del giovane straniero che si è masturbato sul bus, sporcando i vestiti della ragazza, ignara di tutto, che viaggiava accanto a lui. Caso liquidato dalla giudice Alessandra Cecchelli del Tribunale di Torino come "atto osceno" e non come violenza sessuale poiché manca la prova del contatto fisico tra i due.

Dopo la delusione manifestata da Carlotta Trevisan, consigliera metropolitana alle Pari opportunità del M5S e dell'assessore in Comune Marco Giusta, l'indignazione arriva anche nella capitale. È sdegnata la senatrice del Pd, presidente della commissione contro il femminicidio Francesca Puglisi che ha chiesto un'interpretazione urgente al ministro della Giustizia Andrea Orlando.

“Andiamo avanti così, consentiamo di tutto - ha commentato anche Roberto Calderoli vice presidente del Senato e responsabile Organizzazione e Territorio della Lega Nord  - persino di versare sperma su una donna non consenziente, poi però non facciamo giornate per sensibilizzare l’opinione pubblica sui reati sessuali o sui femminicidi se per i nostri tribunali non c’è violenza davanti ad una cosa di questa gravità”.

Ma secondo il consigliere laico del CSM Pierantonio Zanettin, la decisione della giudice Cecchetti sarebbe corretta in quanto si limiterebbe ad applicare la legge. La mancanza di contatto tra il molestatore e la giovane vittima e l'inconsapevolezza di lei di quanto stava accadendo - si sarebbe accorta di tutto solo quando il ragazzo era ormai sceso dal bus - rappresenterebbero i motivi della decisione della Cecchelli. 

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