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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Approvato il piano di riequilibrio, Appendino: "Ma non aumenteremo le tasse"

"Il predissesto sarebbe stata la strada più semplice"

Il piano di riequilibrio finanziario del Comune di Torino, per rientrare dello squilibrio accertato dalla Corte dei conti, sul rendiconto del 2015 e sul bilancio di previsione 2016-2018, non prevederà l'aumento della pressione fiscale. Il documento, appena approvato dalla giunta comunale, assicura per i prossimi quattro anni, il mantenimento di sgravi e agevolazioni . "Le aliquote non saranno aumentate - garantisce la sindaca Chiara Appendino - anche perché, e lo dico con grande trasparenza, sono già al massimo. Scegliendo il piano di rientro, anziché il pre dissesto, riusciremo a mantenere tutte le esenzioni". Il piano approvato dalla giunta durerà fino al 2021: l'obiettivo sarà quello di risanare il disequilibrio strutturale di 80 milioni di euro.

Una scelta coraggiosa

 " Avevamo due strade davanti - ha spiegato la sindaca Chiara Appendino -: potevamo scegliere il piano di rientro o il predissesto, che sarebbe sicuramente stato, dal punto di vista politico, la soluzione più semplice. Abbiamo scelto il piano di rientro, la strada più coraggiosa e forse quella più impopolare, ma ci assumiamo la responsabilità di risanare l'ente che al momento, si trova in una situazione drammatica dal punto di vista dei conti. E - affonda - la responsabilità ê di 30 di governo di sinistra". Sono stati previsti quindi molteplici interventi per mitigare l'indebitamento complessivo, essenzialmente la rinuncia all'accensione di mutui nel biennio 2018-2019 e il contenimento della spesa corrente, pur garantendo i servizi essenziali ai cittadini.

È stata inoltre approvata una delibera che dà corso a un piano straordinario quadriennale di dismissione immobiliare, da attuarsi progressivamente tramite un programma di razionalizzazione e valorizzazione dei beni che ne consenta un migliore utilizzo oppure l'alienazione tramite asta pubblica. Il valore complessivo del patrimonio alienabile - tra terreni, appartamenti, fabbricati e locali commerciali - è stimato in oltre 73 milioni di euro. 

"Non è stata detta la verità"

"L'amministrazione precedente ha fatto finta che i problemi non ci fossero - ha detto la prima cittadina - e non è Chiara Appendino che dice che esiste un disequilibrio strutturale. È la Corte dei Conti. Non imputo assolutamente la responsabilità di questo al mio predecessore - ha aggiunto - , anche perché una situazione simile non si può creare in un solo anno, ma una cosa è sicura: non ha saputo raccontare la verità".

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