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Torino, stretta sulla movida: controllo del chiasso, delocalizzazioni dei locali e bicchieri marchiati

Così il Comune vuole tentare di governare la festa della notte

Al via il monitoraggio dell'impatto acustico delle zone della movida di Torino. È questo il primo passo che il Comune ha deciso di compiere per tentare di governare il divertimento notturno che tanto è stato tema di discussione, anche dentro le aule dei tribunali. Approvate questa mattina - martedì 13 giugno - tre delibere che tendono a modificare i regolamenti comunali in materia. 

"La logica è quella del monitoraggio puntuale delle emissioni sonore per avere un quadro oggettivo e scientificamente supportato di come si distribuisce il rumore durante la notte e in quali zone si concentra di più", spiega il sindaco Stefano Lo Russo, "questo per evitare di adottare provvedimenti inefficaci che non colpiscono le vere sorgenti di rumore, ma in maniera indiscriminata". 

Per fare questo ogni locale avrà sei mesi di tempo per dotarsi della valutazione di impatto acustico e dovranno dotarsi di un fonometro. Il monitoraggio partirà in modo immediato e verrà condotto dagli uffici della polizia locale e dell'ambiente. "A fronte di questo monitoraggio avvieremo una rete di controlli più stringenti per verificare le eventuali inadempienze e in particolare sulla somministrazione di alcolici ai minorenni e sullo sforamento dell'orario di vendita di alcolici che è presente in alcune zone della movida". 

Per l'acquisto dei fonometri il Comune ipotizza la possibilità di emanare bandi appositi per l'assegnazione di contributi ai commercianti. Inoltre, esclusivamente per la zona di largo Saluzzo si prevede la possibilità dopo il monitoraggio di adottare conta persone. Questo utilizzando una tecnologia di tipo di IOT - internet delle cose - che è in grado di stimare in modo anonimo il numero di persone presenti dentro un tale spazio in relazione a quanti apparecchi tecnologici vi sono. In fondo ogni persona oggi ha uno smartphone. 

In autunno si valuterà il contingentamento: "Noi abbiamo il problema di verificare l'effettiva presenza delle persone nelle aree della movida. Per farlo utilizzeremo le migliori tecnologie disponibili per avere contezza di come si distribuiscono i flussi delle persone. Al momento riteniamo doveroso avere un approccio rigoroso nell'analisi dei dati". Nel caso si andasse verso il contingentamento lo si farebbe attraverso un'ordinanza del sindaco. 

Delocalizzare la movida

Altro tema è quello della delocalizzazione della movida, si inizia con una sperimentazione in via Ottavio Mai: "Uno degli obiettivi che abbiamo è quello di scaricare la pressione relativa alla movida dove vi sono più residenti, attraverso l'individuazione di aree con meno residenti. Abbiamo approvato un provvedimento che lancia da questo punto di vista una riqualificazione di viale Ottavio Mai. Dobbiamo dare ai nostri giovani alternative di divertimento in orario serale". 

Tra queste alternative ci sono anche i locali del Valentino: "Un'azione sui quali metteremo attenzione è quella dei punti verdi che sono un altro luogo di potenziale alleggerimento della movida", conclude Lo Russo, "Si tratta di un piano organico e va nell'ottica di rispondere alla sentenza, ma anche di dare ordine per evitare che altre sentenze si possano ripetere. Non credo che la questione si possa risolvere nelle aule dei tribunali o che possa essere scaricata in carico ai Comuni". 

Tra le altre azioni previste la brandizzazione dei bicchieri dei locali e la formazione del personale del personale di sala dei locali per garantire il rispetto degli obblighi di legge in materia di somministrazione degli alcolici e sicurezza. 

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