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Coronavirus, l'assessore Icardi sbotta: "Non esiste un caso Piemonte"

Nella regione, decessi sotto la media: "La curva dei contagi è in calo"

"Non c'è un caso Piemonte". L'assessore alla Sanità regionale Luigi Icardi non ci sta e in videoconferenza sbotta sul fatto che il territorio subalpino, in questi giorni, sia sotto accusa per i dati relativi all'epidemia. "Sono amareggiato, sui dati sono state dette delle falsità - tuona -, i numeri non corrispondono al vero: per decessi la nostra regione è sotto la media nazionale. Siamo a 3,3 ogni 10mila abitanti, cifra inferiore a quella di Liguria, Emilia Romagna, Marche, Lombardia, Trentino e Umbria". L'assessore ha sottolineato che "prendere dei dati e fare conclusioni da bar, si rischia di danneggiare e dare un'immagine del Piemonte che non è corretta". 

La questione tamponi

L’assessore ha chiarito inoltre la questione dei tamponi: “In Piemonte li facciamo ai sintomatici perché il 27 febbraio il Ministero della Salute ha emanato una circolare che dettava questi criteri e noi li abbiamo seguiti come ha fatto l’Emilia Romagna. Oggi - ha proseguito - il numero dei positivi aumenta perché abbiamo potenziato la rete dei laboratori che li eseguono, ma i nuovi casi sono percentualmente meno. Inoltre, fare tamponi a tappeto non esclude che poi dopo pochi giorni le persone risultate negative possano diventare positive”.

Curva in calo

Icardi ha poi spiegato che la curva dei contagi "ha raggiunto il tetto e sta lentamente calando". L'epidemia in Piemonte ha avuto un'evoluzione con 8-10 giorni di ritardo rispetto alla Lombardia, quindi sarà solo nei prossimi giorni che si vedrà il reale calo della curva. "Va anche tenuto conto lo svolgimento diverso dell’epidemia - ha aggiunto -: ad esempio abbiamo caratteristiche diverse dal Veneto, in quanto il Piemonte ha un aggregato urbano di grande dimensione come Torino e molti più anziani". 

La normalità sarà con mascherine e distanziamento sociale

E sui tempi di un ritorno alla normalità, l'assessore non si è sbilanciato. "Prima del vaccino, è difficilmente ipotizzabile - ha detto -. Tornare a una normalità disciplinata, con misure come mascherine e distanze di sicurezza sociale, è già più fattibile". 

Anche a proposito della gestione del virus nelle Rsa, Icardi ha qualcosa da dire: "E' sbagliato dire che non c'è stata una regia. Abbiamo dato linee guide e fornito mascherine, chiesto di non far entrare i parenti e di indossare i dispositivi di protezione. Abbiamo creato una task force di sostegno, e fatto un bando per assumere personale per loro. E abbiamo chiarito che si trova anche un solo contagio si devono fare i tamponi a tutti, ospiti e operatori". 

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