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Internazionalizzazione: a Torino focus su relazioni industriali italo-russo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TorinoToday

Focus sulle relazioni industriali tra Italia e Russia, domani a Torino (Sala Congressi Intesa Sanpaolo, via Santa Teresa 1 – dalle 9.45) in un seminario organizzato dall’Associazione Conoscere Eurasia in collaborazione con Intesa Sanpaolo, Banca Intesa Russia e lo studio legale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners. Nuovi scenari, prospettive e opportunità negli scambi italo-russi saranno al centro del dibattito, a cui parteciperanno, tra gli altri, i top manager di Gazprom, Rosneft e Rosneftegazstroy, oltre all’ambasciatore della Federazione russa in Italia, Sergey Razov. Tra gli italiani, previsti gli interventi del sindaco di Torino, Piero Fassino e del presidente del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, oltre alle relazioni del presidente dell’Associazione Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia, Antonio Fallico, del presidente di Agusta Westland, Andrea Parrella, del presidente di Iren Holding, Francesco Profumo e dei rappresentanti del mondo imprenditoriale e accademico torinese.

“Occorre ripartire dall’economia - ha detto il presidente dell’Associazione Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia, Antonio Fallico – per non dissipare il patrimonio di relazioni costruito sino ad oggi. Lo scorso anno il valore degli scambi tra i due Paesi aveva sfiorato la cifra record di 31mld di euro: il 66,13% in più rispetto a quattro anni prima. Quest’anno però – ha concluso Fallico - gli effetti della crisi Russo-Ucraina sono disastrosi per la nostra economia: nel solo mese di giugno infatti la perdita nelle esportazioni verso la Russia è stata del 18,6% rispetto allo stesso periodo del 2013”.

È di 841mln di euro (Istat 2013) il valore delle esportazioni piemontesi verso Mosca, un dato raggiunto - grazie al manifatturiero - che quest’anno è destinato a ridimensionarsi per effetto della crisi in Ucraina: il primo semestre l’export ha chiuso infatti a 318mln di euro (contro i 395mln del semestre 2013), con una perdita di oltre il 19% (-29,2% nel secondo trimestre).

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