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Elezioni comunali 2016

Del Pero e Bertolotti: "Non ci sono piattaforme politiche in grado di coagulare una proposta efficace"

Domenica 5 giugno erano 17 i candidati a sindaco e quasi 9.000 cittadini candidati per i vari consigli

"In città il centro destra è in deficit dai tempi della giunta regionale guidata da Enzo Ghigo, per questo non mi stupisce il successo di Fassino e, prima di lui, delle giunte di centrosinistra". A parlare, a urne chiuse, è Guglielmo Del Pero candidato sindaco di Siamo Torino.

"Abbiamo fatto una campagna per raccogliere un voto di opinione non ideologico - afferma -. A questo si aggiunge il fatto che le occasioni per farci vedere in dibattiti pubblici sono state poche anche perché siamo stati poco considerati dal sistema in generale. Per esempio al dibattito all'Unione Industriale non siamo nemmeno stati invitati. L'unica emittente che ha provato a dare spazio a tutti e 17 i candidati è stato Grp con un minuto a testa per le risposte".

Che spiegazioni si è dato? "Diverse. Quella ufficiale è che i media hanno preferito puntare su candidati in grado di arrivare al ballottaggio. Inoltre noi non abbiamo investito grandi somme nei manifesti e nei passaggi promozionale. In tutto abbiamo speso duemila euro".

Prospettive future? "In caso si ballottaggio credo che gran parte del centrodestra appoggerà Fassino, mentre ritengo che Lega e Fratelli d'Italia saranno con Appendino anche se dipenderà dal tipo di campagna che farà".

Insomma 17 candidati a sindaco e quasi 9.000 cittadini candidati per i vari consigli, ma è necessario ancora un turno, perché? "E' la dimostrazione che non ci sono piattaforme politiche in grado di coagulare una proposta efficace per convincere gli elettori".
 

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