Torino, ecco alcuni grafici che raccontano del progresso moderato dalle elezioni amministrative del 2011 alle elezioni europee del 2014. Aspettando i dati delle amministrative del 2016

1. Centro e collina con residenti di fascia socio-economico-culturale alta. Ceto medio operaio o ex operaio, famiglie giovani e anziani nel resto della città. Con una buona continuità tra i diversi quartieri e i diversi segmenti, in una rappresentazione della città senza estreme differenze.
2. Dalle mappe emerge un quadro di Torino coerente con il racconto di città pacata, operosa, industriale in un senso che sa di serietà ed efficienza oltre che di fabbrica. Una città di progresso, in senso storico-industriale e culturale.
3. Il quadro elettorale mostra così una resistenza del centrosinistra, che ancora alle comunali con Fassino e alle Europee con il PD riesce ad ottenere consensi in tutti i quartieri, conservando anche nelle zone più difficili percentuali di buon livello.
4. I segni di una vitalità che ha reso Torino città da molti punti di vista attrattiva in Italia non sembrano aver prodotto strappi rispetto agli equilibri sociodemografici ed elettorali, né aver lasciato spazio alle proposte più populiste.
5. La stessa Lega riesce ad avere consensi anche in quartieri bene e segmenti alti, segno di una moderazione che tocca anche forze altrimenti più estreme nei toni e nei consensi. Il M5s ha meno presa della Lega nei quartieri centrali e in collina, ma conferma per il resto una capacità di penetrazione in tutte le altre fasce, soprattutto nel voto più recente delle europee 2014.

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