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Il legale difende il governatore: "Cota è una persona onesta"

Il legale Domenico Aiello interviene sulla vicenda Rimborsopoli: le ricostruzioni della stampa sui rimborsi facili "Sono ipotesi superate e non più attuali"

Roberto Cota è "una persona onesta". Ne è convinto il legale del governatore piemontese, Domenico Aiello, respingendo così le ricostruzioni apparse sulla stampa sullo scandalo Rimborsopoli. Cota, secondo Aiello, ha seguito una prassi più che quarantennale, avallata dalla Corte dei conti e dalla Procura della Repubblica". Le ipotesi della stampa, secondo il legale, "Sono ipotesi superate e non più attuali - dice - che il presidente ha abbondantemente chiarito in occasione del colloquio con i magistrati avvenuto lo scorso inverno".

"Ormai senza alcun pudore - aggiunge Aiello - cronisti fedeli a una parte politica diffondono, giorno dopo giorno, notizie false e manipolate, documenti parziali illecitamente acquisiti al solo scopo di oscurare l'immagine del presidente Cota".

Il legale si sofferma anche su alcuni scontrini contestati al governatore: "Secondo quanto riportato da indiscrezioni di stampa, tra gli scontrini contestati al governatore ci sarebbero anche 190 euro di carne in una macelleria di Asti. Un episodio chiarito abbondantemente: i soldi sono stati spesi per i prodotti utilizzati da un cuoco piemontese in occasione di una cena al ministero dell'Economia per presentare i prodotti tipici regionali".

Aiello condanna questo modo di fare cronaca: "Non si vuole fare cronaca ma soltanto emettere giudizi sommari e sanguinari. Questo è il vero obiettivo. La procura di Torino, prima o poi, dovrà intervenire. Spero che si accorga che sono stati pubblicati atti provenienti dalle cancellerie, un fatto grave e un illecito ben preciso, provato e circostanziato".

"A distanza di pochi giorni dalla chiusura delle indagini - spiega ancora il legale - mi domando cosa serva ormai il processo, cosa serve la difesa o l'accusa, i giornali militanti hanno già sentenziato senza alcun interesse per la verità o rispetto per le regole di civiltà e del processo". Per questo il difensore sarebbe contrario a tornare davanti ai pm. "Ma il presidente Cota vuole farsi ascoltare di nuovo - conclude - perché è onesto ed è convinto di dimostrarlo".

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