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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Fuori il Piemonte dal Governo e il segretario del Pd Morgando lascia

Il segretario regionale del Pd piemontese Gianfranco Morgando ha comunicato le sue dimissioni. Motivo: l'esclusione di una rappresentanza del Piemonte nella squadra del neo-governo Letta

Il neo capo del Governo Enrico Letta oggi ha ufficializzato la sua squadra completa. Quaranta persone in tutto. Ma le nomine hanno fatto scoppiare un caso in Piemonte perché tra tutti i nuovi uomini (e donne) di governo non ce n'è uno scelto tra le file del Pd piemontese. Questa esclusione ha portato ad una conseguenza inaspettata: le dimissioni di Gianfranco Morgando da segretario regionale del Partito Democratico.

"Sono senza parole - scrive Morgando in una lettera in cui annuncia ufficialmente la sua decisione - Viene penalizzata in modo indegno l’unica grande regione del nord in cui il PD ha conquistato il premio di maggioranza al Senato, e che ha contribuito con 34 eletti alla composizione della nostra rappresentanza parlamentare". Una scelta, quella di lasciare la segreteria del partito, nata ieri sera poco prima della riunione del Consiglio dei Ministri. La voce che non ci sarebbero stato nessun nome proposto dal Pd piemontese era già trapelata. Questa mattina è arrivata l'ufficialità.

Lascia così la guida del partito rendendo pubbliche le sue ragioni. La missiva la scrive indirizzandola al presidente dell'Assemblea regionale del Partito Democratico del Piemonte, Andrea Giorgis. "Si impedisce al Pd del Piemonte di dare il suo contributo nell’azione di governo - scrive ancora Morgando -, alla soluzione dei problemi drammatici della nostra Regione. Lo giudico un atto di insipienza politica gravissimo, oltreché un oltraggio alla nostra dignità ed al nostro impegno di questi anni". La decisione è stata presa e ormai è irrevocabile, ma la partita non è ancora chiusa. Morgando infatti aspetta di conoscere - se mai gli sarà concesso - le spiegazioni del perché delle decisioni prese dal governo Letta.

Alle parole scritte da Morgando si aggiungono quelle dette da un altro esponente del Partito Democratico in Piemonte, Giorgio Merlo. "E' un fatto di inaudita gravità che non meriterebbe alcun commento. Il duo Franceschini-Zanda, con l'avallo tacito del partito romano, hanno umiliato il Pd piemontese nella rappresentanza nel Governo Letta. Di fronte a questi fatti - aggiunge Merlo - le dimissioni di Gianfranco Morgando da segretario regionale del Piemonte sono pienamente e radicalmente condivisibili. Di fronte alla cinica conduzione nella composizione del Governo e ad una dirigenza di partito nazionale latitante e disinteressata, se non per tutelare cricche di potere e cordate personali e di piccolo cabotaggio, viene messa a rischio la stessa permanenza in un partito".

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