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L'allarme di Chiamparino: "In Piemonte 100mila persone senza reddito"

Pochi i segnali di ripresa riscontrati: i primi avvertiti lo scorso anno quando si sono registrati 23mila nuovi posti di lavoro

La crisi, quasi dieci anni dopo, è ancora un argomento forte. Lo sa bene il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, che proprio oggi ha parlato della situazione in cui versa il Piemonte. Una situazione non certo rosea.

"La crisi del 2007-2008 ha morso nel profondo. Oggi abbiamo 99.556 persone che sono senza lavoro e senza ammortizzatori sociali e altri 78mila disoccupati protetti da ammortizzatori sociali. E' un tema che rasenta l'emergenza sociale", questo il quadro presentato da Chiamparino, ai parlamentari piemontesi che oggi hanno incontrato la giunta. A raccogliere l'invito in prevalenza esponenti della maggioranza, da Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro, a Stefano Esposito ed Andrea Giorgis.

Pochi i segnali di ripresa: i primi avvertiti lo scorso anno quando si sono registrati 23mila nuovi posti di lavoro. I disoccupati sono scesi di 11mila unità e anche il monte ore della cassa integrazione è tornato ad essere in calo. “Di qui al 2020 la dotazione finanziaria della Regione è di 62,8 milioni di euro, che però non sono sufficienti. Poi c'è il problema dei voucher che sono cresciuti a dismisura dal 2008 al 2015: passando in Piemonte da 85mila a 9,440 milioni - continua Chiamparino che aggiunge -. Non chiediamo interventi ad hoc, né per quanto riguarda strumenti da mettere in campo, né per quanto riguarda le risorse. Del resto non si tratta di una anomalia solo piemontese".

Al tavolo di piazza Castello a Torino emerge che a livello nazionale servirebbero 10-12 miliardi, per sostegno, accompagnamento al reddito e per costruire quel ponte che dovrebbe traghettare alla pensione i disoccupati più anziani che non hanno più diritto ad ammortizzatori, ma che non sono ancora in pensione. "Oggi il Jobs Act compie un anno e si può immaginare di chiedere al governo un primo monitoraggio, che stabilisca cosa è andai bene e cosa no. Il Jobs Act è stato un ricostituente ma quantificarne l'effetto non è facile. Gli ammortizzatori sociali sono troppo corti rispetto alla durata della crisi" ha concluso Damiano.
 

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