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Il Coronavirus stronca l'economia, la Regione stanzia un milione e chiede aiuto al Governo

Settore turistico in ginocchio, aziende costrette a chiudere, commercio in calo del 50%

Gli effetti del Coronavirus si fanno già sentire sull'economia piemontese. Il primo a rimetterci è, come evidente, il settore turistico: musei e teatri chiusi, decine di eventi sospesi sotto la Mole per via dell'ordinanza regionale per l'emergenza epidemiologica da Covid - 2019, portano inevitabilmente a migliaia di persone che, in origine destinate a venire a Torino, si sono trovate costrette ad annullare le prenotazioni negli hotel. E di rimando, a rimetterci sono anche ristoranti, bar e commercio in genere. Ma la Regione Piemonte si è già mossa in questo senso.

"Abbiamo fatto subito un primo stanziamento di un milione - ha detto il governatore Alberto Cirio - che serve per fronteggiare le prime necessità di carattere economico e imprenditoriale. E' destinato alle imprese del commercio e del turismo, che al momento sono le più colpite. È un primo aiuto, chiediamo che lo Stato faccia la sua parte".

Danni anche a commercio e piccole ditte

I commercianti lamentano in questi giorni un calo del fatturato del 50% e a risentire sono anche le piccole ditte, legate in qualche modo alla Cina, che da diverse settimane, paralizzata dall'epidemia, non attua più i rifornimenti di merci verso l'estero. Molte aziende sono per questo costrette a chiudere i battenti. Il presidente della Regione ha così chiesto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte di attivare da subito misure straordinarie per le attività commerciali e gli alberghi e tutta l’economia piemontese:

"Al premier - spiega Cirio - ho chiesto tre cose: innanzitutto le risorse, poi la legge per bloccare il pagamento degli oneri fiscali e contributivi per le aziende e la sospensione delle rate dei mutui. È necessaria inoltre la cassa integrazione in deroga per queste piccole imprese".

Ha poi sostenuto che, a differenza della Lombardia, in Piemonte si è deciso di non chiudere i bar dalle 18 di sera alle sei del mattino e i negozi: "Una misura esagerata rispetto alla situazione del Piemonte che - ricorda -  al momento ha riscontrato tre casi positivi al Coronavirus. Sarebbe stato, oltre al rischio psicosi, anche un grande danno economico. Comunque l'ordinanza si può ampliare e ridurre a seconda delle esigenze". 

   

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