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Nessuna candidatura per i condannati. A chiederlo è il Comune di Torino

E' stato approvato un ordine del giorno in cui il Comune di Torino chiede ai partiti di non candidare chi ha subito condanne in via definitiva. Questo al fronte di un'affluenza in calo di elezione in elezione

Il Consiglio comunale di Torino ha approvato un ordine del giorno in cui si chiede di non candidare chi ha subito condanne in via definitiva. Il provvedimento prende le mosse dalla considerazione che tra le cause principali del discredito che ha colpito la politica italiana ci siano i criteri di selezione dei propri rappresentanti istituzionali da parte dei partiti politici che necessitano ora di dare un segnale di rinnovamento e legalità.

Dal Comune di Torino ci si auspica che tutti i partiti e i movimenti politici si impegnino “con apposite ed inderogabili norme statutarie a non candidare nelle loro liste e a non indicare per la nomina ad incarichi pubblici coloro che sono stati condannati in via definitiva per gravi reati contro le persone, l’ambiente e la pubblica amministrazione”. Il documento chiede anche che partiti e movimenti politici non indichino nel proprio simbolo di partito o di lista, il nome di persone che siano state condannate in via definitiva.

L'ordine del giorno, proposto da Federica Scanderebech (Fli), modificato da un emendamento di Marco Grimaldi (SEL) e firmato anche da Silvio Magliano (PdL), Stefano Lo Russo (PD), Ferdinando Berthier (Torino Libera), Giuseppe Sbriglio (IdV), Barbara Cervetti (Lega Nord) e Lucia Centillo (PD), è stato approvato con 23 voti favorevoli, 1 contrario e 4 astenuti. In 5 non hanno partecipato al voto.

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